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Vina alla Roma: siamo seri, era già tutto fatto

25.07.2021 | 00:10

Clamore, sensazionalismo per nulla: un modo per giustificare il ritardo. Matias Vina dal Palmeiras alla Roma era già tutto fatto da giorni, non soltanto da quando Gianluigi Longari su Sportitalia aveva dato l’anteprima (era il 15 luglio) poi rafforzata dai racconti successivi: un solo nome per raccogliere l’eredità di Spinazzola (almeno fino a dicembre), piuttosto che i 15 candidati (15 ma non Vina) da parte di chi poi ha voluto creare pathos. Per quale motivi, poi? Forse per attribuirsene la paternità dopo averla bucata? Siamo seri, era tutto fatto, era tutto a posto, esattamente da quando Tiago Pinto aveva annunciato “Vina alla Roma”. Lo avrebbero intuito anche i bambini di sei anni, ma capiamo che sia stata un’estate difficile non soltanto per le mille omissioni (Donnarumma, Rui Patricio, De Paul, Giroud e non Jovic, Hakimi, Allegri, Spalletti, Sarri, Hysaj, Felipe Anderson, Buffon e molto altro). “E’ fatta per Vina” non è un titolo ma una differita, come tante altre volte è accaduto quest’estate agli amanti del pathos e del ritardo sistematico. Un’estate difficile, e comprendiamo, da parte di chi crea problemi che non ci sono. E che neanche crede alle parole di Tiago Pinto che aveva annunciato Vina, confermando l’anticipazione di Sportitalia. Vina non è stato preso in considerazione per Palmeiras-Fluminense, semplicemente perché lo aspetta la Roma in modo da metterlo a disposizione di Mourinho. Non è fatta, era già tutto fatto, ci sarebbe stato bisogno di puntare la sveglia. Ormai è tardi.

Foto: Twitter Vina