Ultimo aggiornamento: giovedi' 12 dicembre 2024 00:30

Giampaolo: “Voglio un calcio propositivo, un passaggio in più non è sprecato. Salvezza? La differenza la fanno i dettagli”

12.11.2024 | 11:11

Dopo gli interventi di Sticchi Damiani e Corvino, è stato il turno di Marco Giampaolo, nuovo tecnico del club salentino, che si è presentato ufficialmente alla stampa.

Con quale animo torna in campo?: “Due anni di assenza sono tanti, nell’ultimo anno diciamo che ho lavorato in smart working. Ho visto le partite del Lecce in tv durante questo torneo e l’ho rivisto in maniera più dettagliata in questi giorni. I calciatori prima di giudicarli bisogna allenarli. Ho voglia, motivazione ed entusiasmo di tornare in panchina. I calciatori bisogna conoscerli, bisogna entrare in un’ambiente nuovo sotto ogni punto di vista e devo capire il prima possibile. Rebic l’ho allenato forse un mese al Milan, siamo stati poco tempo insieme. All’epoca giocavo in un modo non adatto alle sue caratteristiche, lo ricordo come un ragazzo tignoso, caparbio e cattivo”. 

Come è cambiato il calcio in questi due anni e come interverrà a livello tattico e mentale?: “È cambiato. Prima c’era chi pensava di presidiare gli spazi, oggi si gioca uomo su uomo. Oggi non esistono più sistemi di gioco, si difende in un modo e si attacca in un altro. È cambiato tanto e bisogna stare al passo coi cambiamenti. Ci sono state squadre in lotta per la salvezza, c’è da giocare fino all’ultima partita. Adesso dovrò conoscere in maniera dettagliata i calciatori e capire quale direzione prendere. Abbiamo sette nazionali che non ci sono. Oggi ci alleniamo in 12”.

Corvino vuole un allenatore di campo, cosa significa?: “Allenatori di campo è un gergo calcistico che i direttori usano. Bisognerebbe chiedere al direttore cosa intendeva, io ho delle caratteristiche che mi rappresentano”.

Che modulo utilizzerà? Lei costruisce dal basso ma ci sono due difensori centrali dal piede desto: “La squadra è stata costruita per giocare in un modo: difesa a 4, 3 centrocampisti, 2 ali e 1 prima punta. Se la volete vedere così staticamente. Non tutte le squadre hanno un destro e un mancino. È una visione che può agevolare più o meno. Bisogna addentrarsi in discorsi tecnico tattici. Non credo che sia la fine del mondo”.

Crede siano necessari correttivi a gennaio?: “Devo entrare dentro per essere più preciso. Devo scoprire il mondo Lecce. Ho visto partite, ci siamo confrontati e abbiamo parlato”.

Perché ha detto sì al Lecce?: “Lecce per me è una grande opportunità. Ritengo ci siano calciatori che abbiano le caratteristiche per esprimere il mio pensiero. È un sì motivato da argomenti tecnici. Avevo proposte all’estero, un estero che aveva solo un sapore economico e non tecnico. Corvino mi ha chiesto di lavorare. Mi ha parlato di Lecce come una città bellissima”.

Quali sono le novità del Lecce di Giampaolo?: “Voglio cercare di giocare, se si gioca a calcio c’è più possibilità di vincere le partite. Se ho la palla, difendo meno. Per giocare bene al calcio ci vogliono le conoscenze e le qualità tecniche e questa squadra ne ha. Per andare oltre questo discorso, devo andare oltre le mie conoscenze. Voglio fare la partita e non la voglio subire, voglio un calcio propositivo, un passaggio in più non è sprecato se ha un obiettivo strategico. Più sei lungo e più corri e questo non lo dobbiamo fare”.

Cosa incide nella corsa salvezza?: “I dettagli, nel lavoro e nei comportamenti”.

Foto: twitter Lecce