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Zanetti: “Non siamo nemmeno a metà del ciclo. Lautaro e Barella rinnoveranno. Lukaku? Ha sbagliato, ma gli auguro una grande carriera”

02.05.2024 | 10:59

Javier Zanetti, vice presidente dell’Inter, ha parlato a Radio Serie A dopo lo scudetto vinto e su altri temi.

Queste le sue parole: “Inzaghi? E’ stato speciale nel rimanere calmo e sereno nelle difficoltà, consapevole di quel che poteva fare e credendo nel suo lavoro al di là del risultato. Era molto criticato esternamente, ma lì si rafforza una società, supportando l’allenatore in quei momenti. Nei percorsi ci sono i momenti buoni e di difficoltà, se credo nell’allenatore non posso salutarlo alla prima difficoltà. Noi vedevamo che in tante gare la squadra non meritava di perdere, era questione di tempo. Arrivare in finale di Champions ha contribuito a farci credere sempre in Simone. Credo che ogni vittoria nasca dalle difficoltà. Quando perdi un campionato o vai fuori dalla Champions. Lì si costruisce una resilienza che poi ti permette di sapere dove migliorare per arrivare all’obiettivo. Da parte nostra c’era la preoccupazione per i risultati che non arrivavano, ma dall’altra parte c’erano le prestazioni. Siamo sempre stati vicini all’allenatore, credevamo nel suo lavoro e volevamo aiutarlo per uscire dalla situazione. I momenti di difficoltà possono durare un mese, due settimane. Lì la società deve essere presente”.

Come si spiega l’interismo di Inzaghi? “E’ entrato subito in empatia coi tifosi. La sua umiltà, la sua calma, la trasmette ai tifosi. Poi alcuni tifosi si arrabbiano per un cambio o un risultato. Ma si è innamorato della famiglia Inter. Lo vedi ad Appiano, è sorridente e felice”.

Il paragone con Mourinho. “Sono persone diverse. Inzaghi è molto calmo, Mou aveva una grande personalità. Ma sono due grandi condottieri che ti portano alla vittoria. Mou sappiamo cos’ha fatto. Inzaghi ci porterà a tanti successi, come ha detto Beppe Marotta non siamo nemmeno a metà del ciclo. Mi auguro resti per tanto. Ormai ci conosciamo, vedendo questi risultati e questo spirito di squadra e il senso di appartenenza dei ragazzi questo dà tanta tranquillità e pensando al futuro piace vedere una squadra così”.

Una faccia da scudetto. 
“Ce ne sono tante, ma Lautaro quando segna ti mostra la voglia che arrivasse questo momento”.

I nuovi arrivi: “Thuram che si è adattato così dall’inizio è stato una sorpresa in positivo. Non era semplice perché per gli attaccanti arrivare in un campionato diverso non è facile. Lo vedi sempre sorridente, felice. Poi Pavard, ma in generale i nuovi acquisti. Sommer per personalità. Frattesi quando entrava. La partita col Verona è stata soffertissima. Frattesi ci ha dato il 2-1 e poi vedere esplodere San Siro con la sua faccia ‘infuocata’ credo sia stato uno dei momenti in cui abbiamo capito di essere vicini. Questi acquisti sapevamo cosa potevano dare in campo, ma hanno dato tanto fuori. Frattesi è sempre stato determinante quando è entrato. Questo significa che si sentiva importante e avere questi giocatori è fondamentale”.

Sommer dopo Onana. “Mi spiace che Sommer sia stato valutato in un certo modo una volta arrivato. Onana aveva fatto molto bene, ma Sommer ti dà grande sicurezza. Molto serio, professionale. Ci fa piacere avere uno così in rosa. Delle volte si danno giudizi senza magari entrare nel profondo. E’ stato fondamentale”.

Calhanoglu. “Grandissimo. Grandissima personalità. Un trascinatore, meritava di vincere in questa maniera”.

Mkhitaryan. Il cervello della squadra, giocatore pensante. Non devi spiegargli niente, sempre generoso”

Barella. Straordinario, una stagione da leader. In entrambe le fasi, sempre al servizio del compagno. Fondamentale”.

Dimarco. “Il suo sogno da bambino. Fede è cresciuto con noi, è andato via ed è tornato un vero uomo. Si è visto il suo interismo, quanto ci teneva a vincere con questa maglia e lo ha fatto da protagonista”.

Quanto l’interismo ha fatto la differenza?
“Tantissimo. Si è creata una cosa unica tra società, tifosi, giocatori. Questa è la chiave per vincere qualcosa di importante e si percepiva”.

Hai perdonato Lukaku? “Non so se la parola giusta è perdonare. Siamo rimasti male per la tempistica e perché non è stato chiaro. Lo fosse stato avremmo preso un’altra strategia. E’ andata così, ma gli auguro una grande carriera”.

Pensando a voi dirigenti, qual è la cosa migliore che avete fatto? “I principali protagonisti sono mister, staff e giocatori. Noi da fuori abbiamo fatto squadra ognuno con le sue competenze. Solo così si arriva a grandi traguardi. Con unione fuori e dentro il campo, coi giocatori che vedono la nostra presenza”.

Come si gestisce l’attuale situazione societaria? Con grande chiarezza, con una strategia ben precisa. Sapendo cosa possiamo e dobbiamo fare. E poi costruendo una squadra con giocatori funzionali al progetto. E’ stato difficile ma piacevole. Ti metti alla prova: devi cercare l’equilibrio tra giocatori importanti che vanno via e che arrivano e che possano contribuire a quel che il mister vuole. Una grande sfida. Il presidente manca solo fisicamente perché in realtà è sempre in contatto con noi”.

Qual è il prossimo passo? “Rimanere competitivi in tutte le manifestazioni, con grande cultura del lavoro e concentrazione. Se ci saranno opportunità per arricchire la rosa lo faremo, ma gli obiettivi saranno difendere la seconda stella e in Champions andare più avanti. Ci sarà l’importantissimo Mondiale per club. Tante partite, servirà una rosa ampia”

Zirkzee: “Un grandissimo campione. Giovane, talentuoso, intelligente. Fisicamente molto forte. Sta facendo benissimo. Un giocatore così servirebbe a chiunque punta a traguardi importanti. Vediamo, se si presenta l’opportunità possiamo farci un pensierino. Se pensi a Zirkzee, Lautaro e Thuram sono giovani, forti, ti darebbero tranquillità”.

Lautaro e Barella rinnoveranno? “Sì perché c’è da ambo le parti la predisposizione a continuare insieme”.

Il Mondiale per club.“Una competizione prestigiosa, con squadra importanti. Partecipare ci rende orgogliosi e vogliamo essere protagonisti. Sarebbe bello arrivare alle fasi finali. Sarà un’estate impegnativa ma quando sei dentro sei sempre contento”.

Hai un sogno in particolare? “Il prossimo è continuare con queste vittorie importanti e magari fare un pensierino alla Champions come vice-presidente”.

Servirebbe un’altra piazza Duomo per contenere i tifosi. “Non posso immaginare cosa potrebbe succedere perché i nostri tifosi sono fantastici”.

Foto: twitter Inter