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ZAMPARINI, IL CALCIO NEL SANGUE

01.02.2022 | 14:12

Si è spento nella notte Maurizio Zamparini, grande personaggio che ha legato il suo nome, per decenni, al mondo del calcio. Friulano di Bagnara Arsa, ha avuto un rapporto viscerale con il calcio.

Aveva iniziato anche giocando, in serie dilettantistiche, cresciuto nel ruolo di attaccante nel Sevegliano, a 17 anni giocava nel ruolo di mezzala nella Trevigiana, in Prima Categoria. Si è ritirato dal calcio giocato a 20 anni, dopo aver raggiunto l’Interregionale.

Ha iniziato quindi la sua lunga attività imprenditoriale, portando alla nascita di numerose aziende, che hanno fatto anche la storia del nostro Paese. Attività, quella imprenditoriale, che lo hanno avvicinato al mondo del calcio.

Il primo club di calcio di proprietà di Zamparini fu, tra il 1986 ed il 1987, il Pordenone Calcio (in quegli anni in Serie C2), ceduto per acquisire le quote azionarie del Venezia Calcio, di cui era già main sponsor con una sua azienda, rilevandone la maggioranza da Luciano Mazzuccato.

Nel luglio del 1987 l’imprenditore decise di fondere il Venezia con l’altra importante squadra del comune, il Mestre, anch’essa appena acquisita da Zamparini e militante in Serie C2, e di tentare la scalata alle categorie superiori, e così fu. In quattro anni il Venezia di Zamparini (nei primi due anni di proprietà in Serie C2 e Serie C1 come VeneziaMestre) conquistò la serie cadetta e riuscì in un decennio a guadagnare la Serie A, lanciando un allenatore alla ribalta Nazionale, ovvero Walter Novellino che fu artefice di questa scalata degli arancioneroverdi.  Il primo allenatore del Venezia di Zamparini fu Ferruccio Mazzola, fratello di Sandro e figlio di Valentino. Zamparini tentò di dotare la squadra di un moderno stadio che sostituisse lo storico impianto Pier Luigi Penzo, dichiarandosi disposto a farlo realizzare anche a proprie spese a patto che fosse accompagnato da un centro commerciale, ma l’iter non si concretizzò, infatti ancora tutt’0ggi, il Penzo è lo stadio in cui gioca il Venezia. 

Successivamente Zamparini lasciò il Venezia e il 21 luglio 2002 rilevò, da Franco Sensi, il pacchetto azionario di maggioranza del Palermo, allora in Serie C, per 15 milioni di euro da versare in tre anni. Con la squadra rosanero, in cui assume nel mese di gennaio del 2004 Francesco Guidolin come allenatore, ottiene la promozione in Serie A nella stagione 2003-04 e in quell’occasione gli viene concessa la cittadinanza onoraria di Palermo per aver riportato dapprima la squadra in massima serie dopo 31 anni di assenza e poi nelle coppe europee; con Guidolin, nel 2005, nel 2006 e nel 2007 si qualifica alla Coppa UEFA (che dalla stagione 2009-2010 si chiama UEFA Europa League). Dopo tre anni di assenza, i rosanero ritornano nelle coppe europee sotto la guida dell’allenatore Delio Rossi, nel 2010 e nel 2011; in quest’ultimo anno la società riesce anche ad arrivare in finale in Coppa Italia, venendo poi sconfitta dall’Inter per 1-3 nel maggio del 2011.

Anche a Palermo Zamparini avrebbe voluto costruire un nuovo stadio, definendo tale operazione “necessaria”, visto lo stato non ottimale del Renzo Barbera.  L’investimento sarebbe stato pari a circa 300-400 milioni di euro. Il primo passo ufficiale in questo senso è stato fatto il 3 dicembre 2009, quando la società rosanero, principalmente nella persona di Zamparini, ha illustrato il progetto per la realizzazione del nuovo stadio della squadra al Comune di Palermo.

Al termine della stagione 2008-2009 del Palermo sotto la sua gestione, da un’indagine portata avanti dal quotidiano economico Il Sole 24 ORE, risulta che al 30 giugno 2009 la società rosanero è quella con il miglior bilancio dell’intera Serie A: ciò è dovuto soprattutto alle corpose plusvalenze fatte registrare per la vendita di calciatori acquisiti quando erano poco conosciuti e ceduti dopo essere stati notevolmente valorizzati; non a caso il Palermo dell’era Zamparini è stato definito una «fabbrica di campioni».

Nel 2010 è stato eletto Consigliere della Lega Nazionale Professionisti Serie A appena formatasi.

Il 27 settembre 2012 accoglie Pietro Lo Monaco come amministratore delegato del Palermo cedendogli il 10% delle azioni societarie. Il 30 novembre successivo viene ufficializzata una collaborazione fra la Triestina e il Palermo con effetto immediato e fino alla stagione 2014-2015; l’accordo avrebbe previsto la messa a disposizione di risorse in termini di elementi funzionali al progetto, in particolare gli elementi della formazione Primavera, con l’obiettivo di ottenere l’accesso ai campionati professionistici nel breve periodo e il successivo ingresso di Zamparini stesso nella società alabardata seguito di un periodo di affiancamento. Nel 2013 il Palermo, dopo nove anni di fila e 5 partecipazioni alle Coppe europee, retrocede aritmeticamente in Serie B. Dopo un anno la squadra torna in Serie A vincendo il campionato con cinque giornate d’anticipo.

Il 27 febbraio 2017 rassegna le proprie dimissioni da Presidente del Palermo e il 6 marzo seguente annuncia Paul Baccaglini come suo successore, che completerà l’iter burocratico ad aprile dello stesso anno prima con l’acquisto del 100% delle quote azionarie (entro giorno 19) e dunque il closing della trattativa entro il 30 del mese. Alla fine del campionato 2016-2017 il club rosanero, dopo tre stagioni in massima serie, retrocede matematicamente di nuovo in Serie B. Si dimette dalla carica di Consigliere Delegato il 3 maggio 2018.

Il 30 novembre dello stesso anno viene sottoscritto davanti al notaio il passaggio di proprietà del 100% del Palermo Calcio alla Mepal, una società londinese, al prezzo simbolico di € 10, con impegno al pagamento a saldo del credito residuo del Palermo di € 22.800.000, e il giorno seguente Zamparini si congeda dai tifosi rosanero con una lettera pubblicata sul sito della società.

Nella storia del Palermo, Zamparini è sia il presidente che il proprietario rimasto per più tempo in assoluto in tali ruoli (quasi 15 anni di presidenza, dal 21 luglio 2002 al 27 febbraio 2017, e 16 anni di proprietà, dal 21 luglio 2002 al 1° dicembre 2018).

Dal 2004 al 2006 è stato un finanziatore dell’Ajello, squadra di Seconda Categoria del paese friulano in cui risiede, e successivamente anche del Fidene Football Club, squadra romana che al termine della stagione 2009-2010 ha ottenuto la promozione in Serie D.

Un uomo che ha segnalo la storia del calcio in Italia. Ha lanciato tantissimi campioni, ben 5 poi diventati campioni del Mondo del 2006, come Toni, Barzagli, Zaccardo, Grosso e Barone. Senza dimenticare altri grandissimi campioni esplosi, come Cavani, Pastore, Miccoli, Kjaer, Balzaretti, Corini, Franco Vazquez, Ilicic, Belotti, Amauri e per ultimo, in ordine di tempo, Paulo Dybala.

Insomma, il Palermo di Zamparini, è stata una fucina di talenti.

Zamparini è anche famoso per essere stato un “mangia allenatori”,  in quanto nella sua carriera ha esonerato moltissime volte l’allenatore della propria squadra.  L’ultimo esonero in ordine cronologico è stato quello di Bruno Tedino, il 28 aprile 2018, portandolo, tra Venezia e Palermo, ad un totale di 66 allenatori avvicendati in 32 anni di calcio.

Proprio nell’ambito degli esoneri, Zamparini è detentore di alcuni primati: è stato infatti l’unico presidente ad avere esonerato in Serie A, nella stessa stagione calcistica (2015-2016), 2 allenatori all’indomani di una vittoria in campionato, fatto più unico che raro (Giuseppe Iachini dopo Palermo-Chievo 1-0 della dodicesima giornata e Davide Ballardini dopo Verona-Palermo 0-1 della diciannovesima giornata).

Sempre nella stagione calcistica 2015-2016, è entrato nella storia per aver effettuato 8 cambi in panchina, con ben 7 esoneri di allenatori (Giuseppe Iachini, Davide Ballardini, Fabio Viviani, Giovanni Bosi, Giovanni Tedesco assieme a Guillermo Barros Schelotto, di nuovo Giovanni Bosi, di nuovo Giuseppe Iachini, Walter Novellino e infine ancora Davide Ballardini); nessun altro presidente aveva mai compiuto così tanti esoneri in una sola stagione da quando esiste la Serie A a girone unico.

Zamparini ha dato tanto al calcio, con lui se ne va un presidente, un po’ padre-padrone, ma dal grande cuore e dallo spirito indomito. Addio Maurizio Zamparini, un uomo con il calcio nel sangue.

Foto: Sito Palermo