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XAVI, LEGGENDA BLAUGRANA

19.10.2014 | 09:40

Mai come negli ultimi mesi il nome di Xavi aveva spadroneggiato sulle cronache pallonare. Avuto riguardo al mercato, s’intende, dato che – in tema di calcio giocato – il play catalano si è guadagnato copertine su copertine nell’ultimo decennio, segnando di fatto un’epoca dello sport più bello del mondo.

Luminare del centrocampo e professore emerito del tiki taka guardioliano, cattedra condivisa con altri due signori abbastanza noti alle latitudini del Camp Nou, Andrés Iniesta e Lionel Messi, Xavi è la leggenda vivente del Barcellona.

Ieri sera ha aperto le marcature contro l’Eibar, orientando la contesa a favore dell’attuale capolista imbattuta (in tutti i sensi, la rete è ancora vergine dopo 8 partite) della Liga, con un preciso diagonale a coronamento di una triangolazione con La Pulce argentina. Il modo migliore per archiviare una settimana di rumors che hanno chiamato in causa New York City e Orlando, tra presunti primi contatti dell’agente Ivan Corretja e smentite dello stesso procuratore, se di facciata o meno non è dato sapere. 

Eppure qualcosa di vero potrebbe pur esserci, basta fare una piccola ricerca sul web per riavvolgere il nastro e avere un quadro completo. Il 17 giugno scorso Cesc Fabregas, appena trasferitosi al Chelsea, aveva preannunciato la partenza dell’ormai ex compagno, intenzionato a chiudere la carriera lontano dai riflettori per dedicarsi maggiormente alla famiglia. Dichiarazioni cui avevano fatto seguito, due ore dopo, quelle di Dan Petrescu, l’ex terzino di Foggia e Chelsea oggi allenatore dell’Al-Arabi: “Xavi giocherà con noi, ha già firmato un pre-contratto”. Dopodiché la pista qatariota, con un fugace accostamento anche al Lekhwiya di Laudrup, era caduta nel dimenticatoio per lasciare spazio a quella americana, ma anche in Major League Soccer hanno coltivato un sogno irrealizzato: la sagoma del faro della Catalogna mai si è materializzata negli States, almeno fin qui.

Arriviamo adesso all’ultimo mese abbondante: il 16 settembre l’esperto centrocampista, ad oggi vincolato fino al 2016, giura amore eterno al Barça: ”In estate ho avuto la possibilità di lasciare, ma non me la sono sentita perché voglio chiudere qui la mia carriera”. Concetto ribadito a denti stretti anche il 2 ottobre, quando il regista però precisa che “di certo non mi piace stare in panchina, non è una bella situazione ma rispetto le scelte del mister, perché la squadra viene prima di tutto”. Stilettata al nuovo tecnico Luis Enrique o albori di un fortissimo mal di pancia? Poco importa, la sensazione è che bisognerà attendere il maturare degli eventi per conoscere il futuro del giocatore, tenendo presente che una rinnovata crescita del minutaggio potrebbe scongiurare (o, chissà, solo posticipare) l’addio.

A questo punto, nel tratteggiare il profilo del protagonista in oggetto, siamo soliti riassumere i trasferimenti più significativi della relativa carriera. Ma stavolta non dovremo far altro che snocciolare numeri e frullati di successi, dal momento che Xavier Hernández Creus, nato a Terrassa (alle porte di Barcellona) il 25 gennaio del 1980, ha difeso sempre e soltanto i colori blaugrana. A partire dal 1991, quando varcò per la prima volta i cancelli de La Masia, sede della più celebre cantera del pianeta, capace di sfornare senza soluzione di continuità fenomeni veri, molti dei quali indissolubilmente legati al club culé. Xavi però è una spanna più su, non a caso prima l’abbiamo definito leggenda vivente: è il calciatore che ha vinto più titoli con la camiseta del Barça, oltre a potersi fregiare del record di presenze ufficiali, 730 compresa quella di ieri, con 84 gol all’attivo. E il totale sale ancora se si considerano le 61 apparizioni, impreziosite da 2 reti, collezionate nella squadra B tra il 1997 e il 99.

Monumentale il palmarès: 7 Liga, 2 Coppe del Re, 6 Supercoppe di Spagna, 3 Champions League, 2 Mondiali per club e 2 Supercoppe UEFA, trionfi inanellati in serie ai quali vanno aggiunti il Mondiale e i 2 Europei conquistati con la Roja, la Nazionale dalla quale si è congedato ufficialmente il 5 agosto scorso dopo averne indossato la maglia in 113 occasioni.

Non serve aggiungere altro, se non un grazie per le emozioni regalateci finora: classe cristallina, intuizioni geniali, maestria nel palleggio: il brevilineo Xavi continua a disegnare calcio con i suoi piedi accessoriati di compasso, esaltazione pura per tutti i palati.  

Foto: sito ufficiale Barcellona