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WOJCIECH SZCZESNY, LA ROMA E’ IN MANI POLACCHE

22.07.2015 | 09:46

I tifosi della Roma forse ci impiegheranno un bel po’ di tempo per pronunciare con esattezza il suo nome, ancora di più per scriverlo per intero e senza sbagliare una sola lettera. Ma presto potranno fare pratica. Già, perché l’arrivo di Wojciech Szczesny è praticamente cosa fatta. L’indiscrezione lanciata ieri dal quotidiano Il Tempo ha avuto conferme su conferme nel corso della giornata: il ds giallorosso Walter Sabatini ha lavorato a fari spenti con l’Arsenal, durante l’ultima missione inglese evidentemente non ha affatto trascurato il capitolo portieri (c’era anche Romero sul taccuino dei capitolini, ma l’argentino è destinato al Manchester United, mentre è complicata la pista che porterebbe a Sirigu, nonostante l’arrivo al Psg di Kevin Trapp) e si è assicurato le prestazioni dell’estremo difensore polacco classe 1990. L’affare dovrebbe chiudersi con la formula del prestito con diritto di riscatto: 400-500 mila euro subito nelle casse dell’Arsenal, altri 5 milioni per rilevare il cartellino nella prossima stagione. E per i Gunners potrebbero spalancarsi le porte d’addio anche per David Ospina, anche lui poco allettato dall’idea di ricoprire il ruolo di vice-Cech. Intanto la Roma è pronta a chiudere: Garcia già pregusta il duello De Sanctis-Szczesny, due generazioni a confronto per una sola maglia


Le opinioni sul portiere di Varsavia da parte degli addetti ai lavori sono piuttosto discordanti. C’è chi parla di vero e proprio colpo per la Roma e chi invece ritiene che l’imminente trasferimento sia un clamoroso errore di valutazione. Al primo filone di pensiero appartiene Zibì Boniek, presidente della Federazione polacca, che ai microfoni di Centro Suono Sport ha assicurato: “Sarebbe un grande affare per la Roma, ha un fisico imponente, ha fatto il titolare con l’Arsenal per tanti anni, recentemente da quello che leggevo ha litigato con Wenger che gli ha preferito Ospina per l’ultima parte di campionato. La Roma con Szczesny può stare tranquilla per almeno 5-6 anni. Sarà uno dei migliori portieri d’Italia: è velocissimo, buono in uscita, rimette la palla molto bene, gioca molto bene con i piedi, è un protagonista della Nazionale Polacca. Con tutto il rispetto per Morgan De Sanctis, Szczesny è di un’altra categoria. A 17 anni è andato all’Arsenal, è un figlio d’arte, perché il papà ha giocato portiere per tanti anni: è innamorato di Londra, ma credo non abbia più buoni rapporti con l’allenatore”. Insomma, una posizione netta che fa ingolosire ancora di più i sostenitori giallorossi. Dall’altra parte, però, c’è chi come l’avvocato Claudio Pasqualin non la pensa esattamente allo stesso modo. Questo il suo commento a Sportitalia: “Uno così non si può prendere, o è Buffon o sta a casa sua. C’è De Sanctis che è bravissimo, a questo impronunciabile soggetto hanno deciso di fargli fare il secondo. Uno così non si può acquistare, a meno che lo scopo non sia quello di creare un dibattito con i tifosi su che appellattivo dargli. Questo è un segno estetico del decadimento del pallone. Andiamo a prendere Sczczesny, ma perché? Bisogna avere rispetto dei tifosi anche per questo. E invece no. Ma i tifosi che cosa devono dire? Domani, con l’arguzia dei tifosi romanisti, figuriamoci se non si scatenerà l’ironia dei romanisti”. In casi come questi la saggezza calcistica ci suggerisce di affidarci come sempre al detto latino “in medio stat virtus”, aspettando che sia il campo, unico giudice inappellabile, a emettere la tanto agognata sentenza. Ricordandoci nel frattempo di essere al cospetto di un colosso alto 195 centimetri che, dopo il biennio con le giovanili del Legia Varsavia e le tre stagioni in quelle dell’Arsenal alle prime luci della sua carriera, ha esordito tra i professionisti con la maglia del Brentford, per poi fare pronto ritorno all’Emirates dove, dal settembre del 2010, è diventato il padrone indiscusso dei pali della formazione di Wenger e della Nazionale polacca. O almeno fino alla metà della scorsa annata, quando le incompresioni con il tecnico francese lo hanno fatto scivolare nelle gerarchie alle spalle di Ospina. Il passo decisivo verso una cessione ormai definita. Szczesny a Londra ha conquistato 2 Coppe d’Inghilterra e 1 Community Shield: Garcia, Sabatini e Pallotta in primis si augurano che anche in Italia possa alzare un trofeo, cosa che sulla sponda giallorossa del Tevere manca ormai da ben sette anni. 


Foto: goal.com