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Witsel, partita a scacchi Juve-Zenit. E una domanda si impone

14.10.2016 | 00:20

Axel Witsel ha detto sì alla Juve oltre un mese prima rispetto alla conclusione della sessione estiva di mercato. E questa, per chi ci conosce, non è una notizia. Poi la Juve ha cercato un accordo con lo Zenit, mettendo sul piatto tanti soldi, ma sappiamo com’è andata a finire. Alcune interpretazioni del club russo ci hanno convinto poco, tuttavia ora è inutile tornare su una storia di diversi mesi fa. Ma ora la questione torna di moda perché ci avviciniamo alla sessione di gennaio e ci sta che la Juve metta sul piatto cinque milioni, forse qualcosa in meno o qualcosa in più ma la sostanza non cambia, per regalare il belga ad Allegri in anticipo rispetto alla scadenza del contratto. Una domanda si impone: ma lo Zenit, non certo un club povero e che vive di principi, si piegherà a ricevere quella che potrebbe esser considerata un’elemosina considerato quanto accaduto a fine agosto? Bella domanda. In passato molto club russi, e non solo, hanno preferito andare fino alla scadenza del contratto. Cinque milioni in più o in meno non cambiano la vita, ricordate quanto accadde per Honda al Milan, e molto spesso per loro è una questione di orgoglio o coerenza. Certo, la partita è molto aperta e va seguita, dipenderà forse anche dalla volontà dello stesso Witsel, ma non è detto. E quella domanda, che oggi si impone, presto avrà una risposta.

Foto: Times