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WILSON, DEBUTTO DA SOGNO

07.05.2014 | 10:30

Quando James Wilson venne alla luce, l’1 dicembre del 1995, Ryan Giggs aveva già superato il traguardo delle 200 presenze con la maglia del Manchester United, con cui esordì il 2 marzo del 1991 subentrando a Danny Irwin nel match casalingo contro l’Everton, ma ieri sera – oltre a concedersi la sua ultima strameritata passerella da giocatore all’Old Trafford – l’attuale tecnico ad interim dei Diavoli Rossi ha regalato il sogno più grande al ragazzino cresciuto nel vivaio, schierandolo dal 1’ quale unico riferimento offensivo nel match contro l’Hull City, valido per la penultima giornata della Premier League 2013-14.

Emozione alle stelle? Probabilmente sì, ma non lo si è notato. Almeno a giudicare dal tabellino dei marcatori che lo ha visto far capolino per ben due volte: girata di sinistro in occasione del gol che ha sbloccato il risultato alla mezzora, comodo tap-in sulla respinta dell’estremo dei Tigers, Eldin Jakupovic, al minuto 16 della ripresa. Doppietta da predestinato al debutto assoluto, nel teatro dei sogni per giunta: difficilmente James rimuoverà dalla parete della sua stanza il poster di Ryan, che fra qualche settimana smetterà i panni di allenatore in prima per fare spazio, verosimilmente, a Louis Van Gaal, il coach in pectore scelto dai Glazer per ricostruire la corazzata che con Alex Ferguson toccò vette inversamente proporzionali agli abissi raschiati nel corso della tragicomica gestione Moyes. E sul poster in cameretta siamo pronti a scommettere: basti pensare che il campionissimo gallese, prima di adottare il cognome da nubile della madre, all’anagrafe fu registrato proprio come Ryan Wilson, il padre Danny negli anni 80 fu un celebre rugbista.

Prima di snocciolare qualche dato relativo alla sin qui brevissima carriera, per farci un’idea del nostro personaggio del giorno vi riportiamo le parole di Nicky Butt, altra storica bandiera del club che ultimamente ha lasciato la guida dell’Under 19 proprio per assistere Giggs alla sua prima esperienza in panchina: “Wilson è esplosivo, può giocare da prima punta ma anche partire largo per poi accentrarsi e cercare la porta. Ha già i ritmi giusti e una buona stazza (184 cm, ndr) anche se può crescere ancora. Deve compiere 19 anni ma, lavorando a testa bassa e conservando l’umiltà che lo ha sempre contraddistinto, nel giro di pochi anni può diventare una star assoluta e indossare la nostra maglia per tanto, tanto tempo”.

Un’investitura importante, non certo sfuggita a Ryan che in questo periodo si è confrontato quotidianamente con il suo staff, abile nel caldeggiare anche il nome di Tom Lawrence, l’altro talento lanciato nella mischia qualche ora fa. Ecco, probabilmente in casa United l’unico aspetto da salvare di quest’annata sciagurata è rappresentato dai giovani prospetti: l’apripista fu lo scorso settembre Adnan Januzaj, il gioiellino multietnico che solo recentemente ha sciolto la riserva a livello di nazionali, scegliendo di difendere i colori del Belgio.

Nato a Biddulph, cittadina ricadente nella contea dello Staffordshire, nel 2002 James entra a far parte del settore giovanile dei Red Devils, all’interno del quale brucia costantemente le tappe dell’Academy malgrado un bruttissimo infortunio alla caviglia: non a caso a 15 anni già militava nell’Under 18. Dopo un’apparizione con l’Under 16 della rappresentativa dei Tre Leoni, datata 2011, quest’anno l’accelerata decisiva: 19 reti tra campionato Under 21 e Youth League, l’esordio (sempre con gol) con l’Inghilterra Under 19 nel tennistico 6-1 rifilato all’Estonia, e poi la prima panchina tra i grandi, poco più di un mese fa al St. James’ Park di Newcastle, al timone c’era ancora David Moyes ma già l’erba aveva un profumo diverso. Ieri l’apoteosi, a Manchester già si fregano le mani, convinti che Wilson possa far parte di una nuova epoca d’oro.