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Vigorelli esclusivo:”Quel pranzo per Osvaldo. E su Eto’o…”

05.09.2013 | 15:19

Claudio Vigorelli è uno degli agenti più prestigiosi e operativi del calcio italiano. Parla poche volte l’anno, abbiamo avuto il piacere e la fortuna di raccogliere quest’intervista in esclusiva. Vigorelli è stato grande protagonista nell’ultima sessione di mercato: da Eto’o a Osvaldo, passando per Viviano e Astori, quest’ultimo blindato dal Cagliari dopo diversi sondaggi da parte del Milan e dopo il naufragio di una trattativa, quella con il Napoli, che sembrava in dirittura d’arrivo. Vigorelli ha vissuto le varie situazioni in full immersion, con grande abilità. Ecco la sua ricostruzione.


“Per sbloccare Osvaldo è stato fondamentale un pranzo in Versilia con Nicola Cortese, presidente del Southampton. Gli inglesi volevano Osvaldo, ma si erano ormai stancati, le continue perplessità dell’attaccante li avevano messi quasi nella necessità di cambiare obiettivo. Devo dire che Walter Sabatini, da esperto uomo di calcio, è stato fondamentale: se fosse saltato quel pranzo, sono convinto che per Osvaldo al Southampton ci sarebbe stato poco o nulla da fare. Un giorno che non dimenticherò? Quando mi trovai nel bel mezzo della trattativa Osvaldo-Eto’o. Ero a Formentera con la famiglia, prenotai un taxi-boat, non potevo permettermi di aspettare il primo traghetto, avrei perso il volo da Ibiza a Roma. A Fiumicino incontrai il Southampton per fissare i paletti dell’operazione Osvaldo. Quindi verso mezzogiorno in volo per Parigi: vertice a casa di Eto’o, visto che Samuel era appena rientrato da Mosca. Una strategia chiara, nel pomeriggio treno da Parigi a Londra per incontrare il Chelsea e trovare un’intesa di massima. L’Inter? Non c’è mai stata veramente, una di quelle classiche situazioni da “vorrei, ma non posso”. Se Samuel non avesse firmato per il Chelsea, probabilmente avrebbe accettato una ricchissima proposta proveniente dal Qatar. Difficilmente ci sarebbero stati altri sbocchi, la situazione era fin troppo chiara. Ma alla fine Mourinho ha deciso di accelerare e abbiamo chiuso.


L’operazione che mi ha dato più soddisfazione perché chiusa in pochi giorni? Sicuramente Viviano  all’Arsenal. Sabato notte, due giorni prima dello stop, ho avvertito Perinetti e il Palermo, domenica eravamo già a Londra per visite e firma. Wenger lo stava seguendo, forse non riusciva a spiegarsi per quale motivo la Fiorentina non l’avesse confermato. Emiliano sarebbe andato al Valencia o a Newcastle se il giro di portieri fosse stato diverso. Ma ha accettato l’Arsenal con entusiasmo, ovviamente.
La vicenda Astori? Resta un po’ di amarezza perché un difensore di questo spessore a livello europeo avrebbe maggior considerazione. Ma il Cagliari ha saputo gestire nel migliore dei modi, Davide farà un grande campionato e di sicuro passerà l’autobus giusto. Perché non è andato al Napoli? Forse De Laurentiis l’ha bloccato ancora prima di confrontarsi con Benitez che probabilmente aveva altre idee. E’ stato seguito da Milan, Everton e Southampton, era nella lista del Manchester United, ma non sarà scoccata la scintilla giusta. Questione di tempo, Astori saprà rispondere sul campo”.