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Vidal-Bayern, nuovo assalto 4 anni dopo. E quelle parole…

15.07.2015 | 23:00

Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano: le parole in musica di Antonello Venditti possono attagliarsi anche al Bayern Monaco e Arturo Vidal. Quattro anni dopo, infatti, i bavaresi lanciano un nuovo assalto a King Arturo, il giocatore che credevano di avere in mano nell’estate del 2011. Sennonché il Bayer Leverkusen, club in cui ai tempi militava il cileno, si mise di traverso per non rinforzare quella che all’epoca veniva considerata una diretta concorrente in Bundesliga. Risultato? Il 22 luglio la Vecchia Signora annunciò l’acquisto a titolo definitivo del centrocampista classe 1987, previo versamento di 10,5 milioni nelle casse delle Aspirine. Ebbene, oggi la Juve può cedere Vidal per una cifra quadruplicata (sarebbe una plusvalenza da urlo): è sempre il 4 a farla da padrone, lo stesso numero degli scudetti vinti dal Guerriero consecutivamente all’ombra dello Stadium.

E magari Karl-Heinz Rummenigge avrà dimenticato le furibonde polemiche che seguirono il misfatto: “Non vogliamo avere giocatori come lui nel Bayern Monaco. Aveva promesso innumerevoli volte al presidente Uli Hoeness che avrebbe firmato con il Bayern. Ora ci rendiamo conto del valore che hanno le sue promesse. Se fosse stato un uomo di parola, con un vero carattere, sarebbe venuto da noi. Ora Vidal giocherà per un club che è come lui, basta guardare la storia giudiziaria della Juventus o, al massimo, i suoi ultimi risultati sportivi”, così si espresse il celebre Kalle ai taccuini di Kicker. Parole alle quali seguì la piccata ma signorile replica di Marotta: “Noi abbiamo operato secondo i regolari canali di mercato che prevedono l’accordo sia con la società, in questo caso il Bayer Leverkusen, sia con il calciatore. A quanto pare di intendere, Rummenigge si era affidato a canali meno ortodossi, me ne rammarico con lui e con il Bayern. Hanno perso una bella occasione sia sul mercato sia di comunicazione: il silenzio sarebbe stato infatti preferibile. Evidentemente il passato nerazzurro di un grande campione e dirigente come Rummenigge pesa e, come noto, al cuor non si comanda”.

Ad ogni modo, il passato è passato, l’assalto di queste ore – con possibilità sempre in crescita di andare a dama – lo dimostra.