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VESOVIC, L’EREDE DI D’AMBROSIO

08.02.2014 | 09:44

Nella mattinata di ieri, ad una settimana esatta dalla chiusura della sessione invernale del calciomercato, il Torino è riuscito finalmente a perfezionare l’acquisizione di Marko Vesovic, l’esterno che nelle intenzioni della società dovrà rimpiazzare il vuoto lasciato da Danilo D’Ambrosio nell’organico granata.

L’operazione era stata conclusa regolarmente entro il 31 gennaio, mancava soltanto il visto di esecutività dovuto all’espletamento delle ultime beghe burocratiche relative alla causa sostenuta dal calciatore per svincolarsi dalla Stella Rossa. Il club di Belgrado aveva infatti instaurato un contenzioso in merito al contratto scaduto lo scorso 12 dicembre ma, come auspicato dal ds Petrachi nel corso della presentazione di Jasmin Kurtic, tutto si è risolto in tempo utile per la sfida contro il Bologna, che adesso potrebbe vedere il laterale tra i convocati. Per tesserare Vesovic in conformità alla normativa vigente in materia di extracomunitari, il Toro, con il consueto escamotage già sperimentato da altri sodalizi nostrani, aveva acquistato l’uzbeko ex Juve Zeytulaev per poi girarlo al HNK Gorica, e adesso, dopo oltre dieci giorni di allenamento agli ordini di Giampiero Ventura, è probabile che il tecnico genovese precetti il ventiduenne in vista del match casalingo di domenica pomeriggio.

Marko nasce il 28 agosto del 1991 a Titograd, all’epoca facente parte della Jugoslavia ma che a partire dal 1992 prenderà il nome di Podgorica, attuale Capitale della Repubblica di Montenegro. Proprio nella compagine locale del Mladost il piccolo Vesovic inizia la sua formazione calcistica, ultimata poi nel settore giovanile del Buducnost, altra formazione del luogo natio tra le cui file scrisse pagine importanti, sia da calciatore che come allenatore, il padre Rade. Nella stagione 2008-09 arriva il debutto nella massima serie, ma dopo una manciata di apparizioni il ragazzo, ai tempi utilizzato sovente sulla mediana, torna in prestito al Mladost dove colleziona 12 apparizioni e tre reti prima di rientrare alla base.

A suon di prestazioni il montenegrino calamita le attenzioni degli scout della Stella Rossa, i quali convincono il giocatore a non rinnovare e, nel giugno del 2010, lo portano in Serbia scatenando le ire del Buducnost che – riportano le cronache slave – si rivolge alla Fifa quanto meno per ottenere l’indennizzo per i diritti di formazione del prospetto cresciuto nel vivaio. In totale, all’ombra del Marakana, il ruolino di Marko consta di 110 presenze, 5 gol e 10 assist. Mentre a livello di squadra va registrata la Coppa di Serbia messa in bacheca nel 2012, in campionato soltanto una sfilza di secondi posti alle spalle del Partizan Belgrado pigliatutto. Indossando la casacca biancorossa, però, lo specialista si guadagna le attenzioni dell’Under 21 e successivamente della Nazionale maggiore, con la quale fa il suo esordio poco meno di quattro mesi fa, il 15 ottobre, in occasione dell’ultimo e ininfluente match contro la Moldavia valido per le qualificazioni ai Mondiali.

Adesso l’esterno è pronto per misurarsi in serie A, il Torino spera di bissare l’operazione che in estate ha portato sotto la Mole Nikola Maksimovic, l’altro ex talento della Stella Rossa che ormai, superata la fase di ambientamento, si è appropriato in piana stabile della maglia da titolare in seno al reparto arretrato. Destro naturale, fisico scattante (177cm per 73 kg) come il ruolo richiede, il versatile Marko all’occorrenza potrebbe anche essere schierato sull’out di sinistra del centrocampo a cinque, proprio come il suo duttile predecessore D’Ambrosio. Il presidente Cairo ci spera, ma la sensazione è che a costo zero Vesovic rappresenti già una scommessa vinta.