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UN MURO CHIAMATO MURILLO

26.01.2015 | 11:07

Gli arrivi altisonanti di Podolski e Saquiri all’Inter, avevano sicuramente soddisfatto il palato di una platea esigente come quella di San Siro. Ma l’attenzione di Mancini si è riversata a colmare le lacune che questa squadra ancora aveva, ed ecco che lo sguardo è finito al reparto difensivo, dove anche se le ultime uscite di Nemanja Vidic lasciavano ben sperare, andava fatto qualcosa per il futuro. Il profilo giusto era da tempo nei taccuini dei dirigenti nerazzurri: Jeison Murillo. Risalgono all’estate del 2011 i primi contatti da parte dell’Inter con la famiglia Pozzo proprietaria del cartellino, che si sono concretizzati nella notte tra giovedì e venerdì su una base di 8 milioni di euro. Ma chi è Murillo? Difensore di stazza fisica notevole, in grado di adattarsi facilmente sia alla difesa a 3 che a 4, grazie agli insegnamenti del suo ultimo tecnico al Granada, Joaquin Caparros. L’Udinese lo scopre appena diciassettenne, lo preleva dal Deportivo Cali, per portarlo a Udine insieme ai connazionali Cuadrado e Chara. Per nessuno dei tre ci fu spazio in quella stagione, la crescita di Jeison riparte quindi dalla Spagna, con i Pozzo che lo girano alla società satellite Granada, ma anche lì non c’è posto, quindi i prestiti in Segunda Division al Cadice e Las Palmas nelle stagioni 2011/12-1012/13. Murillo trova finalmente continuità di prestazioni e risultati; nell’estate 2013 fa rientro al Granada, dove diventa da subito perno insostituibile della difesa, basti pensare che nelle sei volte in cui non scende in campo, quattro volte la squadra perde, tre delle quali con sonore goleade. Il 3 marzo 2014 firma il rinnovo di contratto fino al 2019, con clausola di rescissione fissata a 35 milioni di euro. Infine arriva anche la vetrina internazionale: il 12 aprile al Camp Nou, contro il Barcellona appena eliminato dalla Champions League, Murillo mette in mostre tutte le sue doti per arginare Messi, costringendo i catalani alla sconfitta e a dare l’addio alla testa della Liga. Da quest’anno le sue prestazioni sono rimaste a buon livello, ma non si può dire lo stesso della sua formazione relegata all’ultimo posto della classifica. Ora il futuro di Murillo è nerazzurro, da luglio sicuramente, resta da capire se c’è ancora margine di manovra per portarlo alla corte di Mancini da subito..