Ultimo aggiornamento: lunedi' 06 maggio 2024 00:30

UN MIX TRA LEWANDOSKI E MILIK: SWIDERSKI, CENTRAVANTI IBRIDO PER LA RINCORSA SALVEZZA DEL VERONA

04.03.2024 | 15:00

La finestra invernale di calciomercato rappresenta, quasi sempre, un importante crocevia di stagione. Un momento per tentare di rimediare agli errori commessi in estate e per rimettersi in carreggiata. Ne sa qualcosa l’Hellas Verona, squadra in piena lotta salvezza. E ciò non solo alla luce del gran numero di operazioni intraprese lo scorso gennaio, ma anche dell’impatto avuto fin qui in maglia gialloblu dai nuovi acquisti. Dopo il gol di Noslin contro la Juve, il primo in Serie A per strappare un importantissimo punto, ieri è toccato infatti ad un altro neo arrivo decidere la partita con il Sassuolo, un vero e proprio scontro diretto per la permanenza nella categoria. Stiamo parlando di Karol Swiderski, attaccante polacco arrivato a sorpresa nell’ultimo giorno di mercato disponibile in prestito dagli statunitensi del Charlotte con diritto di riscatto fino al prossimo giugno.La partita non è stata bella, ma entrambe le squadre hanno lottato fino alla fine e alla fine ciò che contava era vincere, non importava il ‘come’. Primo gol in campionato? E’ stato molto emozionante” queste le parole del 26enne ai microfoni dopo la rete pesante come un macigno, che tira momentaneamente fuori i veneti dalla zona calda della classifica. Un opportunismo, da un lato, da vero centravanti nello sfruttare un sanguinoso errore a centrocampo di Henrique. Una freddezza, dall’altro, da animale d’area di rigore nel resistere alla pressione di Erlic e nello spiazzare inesorabilmente il portiere avversario, in uno contro uno, grazie al suo mancino chirurgico. Un vero e proprio ibrido, una punta moderna. Movimenti e caratteristiche che ricordano, molto da vicino, quelle di altri due suoi illustri connazionali: Robert Lewandowski e Arkadiusz Milik.

Alto 184 cm per 74 kg, Swiderski è uno di quei giocatori che sa farsi valere fisicamente, così come è abile a rubare il tempo ai difensori. Non solo, infatti, il killer istinct del rapace d’area come quello del bomber del Barcellona, a cui ovviamente ha dichiarato di ispirarsi. Swiderski nel corso della sua carriera ha dimostrato anche di essere bravo a legare il gioco, come l’attaccante della Juve, grazie alla sua ottima tecnica di base. Pregio che gli consente di essere peraltro un ottimo rigorista (6 su 7 in carriera). Presenta inoltre una particolare propensione all’assist, tant’è che, nel corso della sua carriera, specialmente all’inizio, ha anche agito da ala, trequartista e seconda punta. E’ però come centravanti che si è messo in mostra, riuscendo a raggiungere a ritagliarsi spazio in tutte le squadre in cui ha militato.

Nato il 23 gennaio 1997 a Rawicz, Swiderski è notato da bambino dai talent-scout dell’UKS SMS Lódź, uno dei club più attenti alla valorizzazione del settore giovanile in ambito nazionale, per poi essere tesserato nell’estate 2014 dallo Jagiellonia Bialystok, club di massima divisione polacca. Qui il suo impatto è progressivo, ma devastante. Agli inizi, come anticipavamo, veniva impiegato prevalentemente come trequartista di raccordo, incaricato di partire largo sulla fascia per poi convergere verso il centro e sfruttare le proprie doti tanto nel cambio di passo, quanto nei tagli in diagonale. Una volta comprese le sue doti, viene però spostato più frequentemente al centro della manovra offensiva dove si fa notare eccome. Il 3 giugno 2015 segna il suo primo gol da professionista durante la partita in trasferta contro il Pogoń Stettin, mentre un mese più tardi riesce anche a siglare l’ 1-0 della vittoria contro il Kruoja Pakruojis, il suo primo centro in Europa League e (fin qui) in una competizione europea. Dopo 128 presenze e 25 marcature con la maglia dei polacchi, nel 2019 arriva la prima svolta della sua carriera. Sebbene un primo interessamento del Genoa, Świderski ritiene che i tempi non siano ancora maturi per effettuare il salto nel grande calcio e decide di trasferirsi per appena due milioni al PAOK Salonicco, club greco di prima divisione. La scelta si rivela giusta. Alla sua prima annata è incetta di trofei. In Ekstraklasa, segna 4 gol e fornisce 1 assist con cui contribuisce al alla vittoria del campionato, aggiudicandosi nel contempo anche la Coppa di Grecia. Prestazioni importanti che gli consentono di essere convocato, dopo la classica trafila in quelle giovanili, per la prima volta in Nazionale maggiore nel 2021 contro Andorra, esordio bagnato anche dal suo primo gol. Con la selezione polacca partecipa sia agli Europei che ai Mondiali, non trovando però la via della rete, alla luce del ruolo da titolare indiscusso di Milik, ma soprattutto di Lewandowski, da cui inizia a studiare e apprendere. L’esperienza in Nazionale, 10 le reti fin qui, e quella in terra ellenica, 27 in 3 stagioni, suscitano l’interesse del Charlotte, club di MLS che si aggiudica le sue prestazioni nel 2022. Negli USA invece, le cose vanno addirittura meglio con 21 centri realizzati in 54 gettoni, prima della chiamata del Verona, altra svolta per la sua carriera e del gol al Sassuolo. Esportare centravanti di grande livello: ecco la nuova specialità di una federazione che ha lavorato con successo negli anni sui settori giovanili. E Swiderski, con ogni probabilità, ne sarà l’ennesimo marchio di fabbrica.

Foto: Twitter Hellas Verona