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TRAJKOVSKI, FUTURO A TINTE ROSANERO

07.05.2015 | 09:30

Maurizio Zamparini e i conti (apparentemente) senza l’oste. Dopo settimane, mesi passati a snocciolare nomi di squadre interessate a Paulo Dybala, il gioiello più lucente esposto nella pregiata bottega orafa rosanero, il vulcanico presidente del Palermo ieri pomeriggio ha annunciato l’imminente arrivo di Aleksandar Trajkovski: “Abbiamo l’accordo col procuratore, ma ovviamente potremo ufficializzare il tutto solo a stagione conclusa. Con la partenza di Dybala dobbiamo muoverci per l’attacco, Trajkovski non verrà qui per sostituire Vazquez”.

Due questioni si erano immediatamente poste. La prima concerneva l’aspetto realizzativo, dal momento che Alex non è propriamente un goleador (9 gol in 81 presenze nel quadriennio trascorso nella massima serie belga)…presentarlo come potenziale sostituto di Dybala potrebbe essere azzardato, per quanto lo stesso argentino abbia stentato a trovare la via della rete nei primi due anni.

La seconda i contorni della vicenda: un accordo con l’agente può bastare quando si tratta di atleti in scadenza, non per quelli sotto contratto (sia pur per un solo altro anno) come il ventiduenne macedone. Infatti EmmeZeta ha chiarito che per l’ufficialità ci sarà ancora da aspettare, fosse stato un parametro zero non vi sarebbero stati problemi. Ad ogni modo, l’eco delle dichiarazioni del patron è arrivata fino in Belgio, inevitabile nell’era dell’informazione globale in tempo reale. E ieri sera, comprensibilmente, lo Zulte Waregem ha puntualizzato su Twitter che “non esiste alcun accordo con altri club per Aleksandar Trajkovski”.  Un giallo relativo, più che altro un passaggio doveroso nell’ottica della società, vistasi “scavalcata” in merito alla destinazione futura di un proprio tesserato. Zamparini però, essendo nel mondo del calcio da circa 30 anni, ha tutta l’esperienza per capire quando è il caso di sbilanciarsi dando per sostanzialmente chiusa un’operazione, evidentemente sa di aver gli argomenti giusti per indennizzare lo Zulte che saluterà il proprio calciatore con dodici mesi di anticipo, rispetto alla naturale scadenza fissata per il 2016.

Oltretutto, il sodalizio fiammingo, nel taggare l’account di Trajkovski in sede di smentita, non ha fatto caso all’ultima traccia lasciata dal giocatore sul popolare social network: il retweet di una notizia locale (attribuita dal portale Belgium Foot, alle 7.51 del 5 maggio, al quotato Het Laatste Nieuws) che dava il diretto interessato molto vicino al Palermo. In soldoni, in Italia se ne è parlato ieri mentre in Belgio era tutto chiaro da due giorni.

Ripercorrendo in breve le tappe che hanno sin qui contraddistinto la carriera del nostro personaggio del giorno, vi abbiamo già parlato dei quattro anni in Belgio (tre a Waregem, uno in prestito al Malines o Mechelen che dir si voglia). Precedentemente Aleksandar, nato a Skopje (capitale della Macedonia) il 5 settembre del 1992, ha vestito le maglie dei croati dell’Inter Zapresic e del FK Cementarnica 55, compagine del suo Paese nella quale si è formato a livello giovanile. Munito di un buon fisico (180 cm per 72 kg), nel suo passato c’è anche un periodo di prova nell’Academy del Chelsea, correva l’anno 2010, senza successivi riscontri. La versatilità è il suo forte: nelle Fiandre quest’anno è stato impiegato sia come esterno d’attacco che da seconda punta, mentre in Nazionale (dove conta 21 presenze e 4 reti), nelle qualificazioni europee tuttora in corso è stato utilizzato anche a centrocampo (contro la Spagna) e sulla trequarti (in occasione del match con l’Ucraina). Insomma, un profilo molto duttile quello del talento dell’Est, in grado di ricoprire più ruoli negli ultimi 30 metri. Aspetto che potrebbe agevolarne l’inserimento, al netto delle prevedibili difficoltà derivanti dal gap esistente tra la Jupiler Pro League e la nostra Serie A.

A questo punto non resta che attendere il maturare degli eventi, il quadro è abbastanza nitido e anche il particolare del retweet – il calciomercato corre anche sui social – non va sottovalutato. Alex Trajkovski e l’Italia, un matrimonio destinato a consumarsi. 

Foto: voetbalkrant.com