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TOULALAN, UN ASSEGNO IN BIANCO

07.07.2013 | 09:58

Jérémy Toulalan è un giocatore capace, ovunque lo metti riesce a fare il suo, e lo fa bene. Sin dalle sue esperienze giovanili al Nates, dove arriva nel 1998, a 15 anni. E’ un ragazzino gracile e molti si chiedono quanto durerà, soprattutto lì in mezzo al campo a fare l’incontrista e a dare i tempi della squadra. Beh, la risposta è che il ragazzino gracile cresce in fretta e, anche senza diventare un gigante dal punto di vista fisico, in 3 anni conquista la prima squadra, esordendo in Ligue 1 nel 2002. Cresce nell’ombra, con qualche spauruta presenza per altri due campionati. Tutti ne parlano un gran bene, ma nessuno si arrischia a gettarlo nella mischia fin dall’inizio. E’ nella stagione 2004-2005 che la pazienza viene ripagata: Toulalan è titolare fisso e gioca ad un livello strepitoso, tanto da meritarsi il titolo di miglior giovane del campionato e l’inserimento nell’11 ideale della Ligue 1. Purtroppo le sue prestazioni non sono sufficienti ad evitare la retrocessione del Nantes. L’annata successiva è un’altra stagione di livello assoluto. Toulalan è ormai un giocatore fatto ed in campo è ovunque, sempre nel posto giusto al momento giusto. Non è uno di quelli che fa cantare la curva per un dribbling secco, un tunnel o un gol. No, Jérémy è quello che copre i compagni, che va a sradicare il pallone, che è sempre in mezzo ai piedi degli avversari quando vogliono far ripartire l’azione. Lui c’è sempre, in ogni parte del campo. Uno che gioca così, non può rimanere a lungo in una squadra di seconda o terza fascia. L’Olympic Lione, che all’epoca dominava incontrastato la Ligue 1 e che aveva appena vinto per la terza volta consecutiva il campionato, prova a comprarlo già nell’estate 2005 per 10 milioni. Per il Nantes, non sono assolutamente sufficienti. I liones tornano alla carica l’anno successivo, per sostiuire degnamente Mahamadou Diarrà, nel frattempo passato al Real Madrid. Questa è la volta buona per Toulalan, che può fare il salto di qualità e scendere in campo allo Stade Gerlade. Il suo debutto, dove gioca per tutti e i 90 minuti, è proprio nella vittoria per 3-1 contro la sua ex squadra. Quell’anno l’OM è una macchina e gran parte del merito va al suo centrocampo. Toulalan fa diga in mezzo e accanto a sè ha lo straordinario Juninho Pernambucano (uno che, ovunque fosse la punizione che andava a battere, faceva tremare le gambe ai portieri avversari), lo svedese Kim Kallstrom, che negli anni diventerà sempre più discontinuo ma che all’epoca faceva valere tutta la qualità del suo talento, e Tiago Mendes, un giocatore che ha fatto benissimo ovunque sia andato tranne che, per una qualche ragione mai compresa, alla Juventus (come ricorderanno tutti i tifosi della Vecchia Signora). Il campionato non è mai in discussione e l’OM finisce con un vantaggio di 17 punti sulla seconda. E’ un record per il campionato francese. Ormai Toulalan viene desiderato anche all’estero. Dopo l’annata 2007-2008, dove viene scelto come uno dei migliori 4 giocatori della Ligue 1 (premio poi andato al suo compagno di squadra Karim Benzema) Arsenal e Chelsea vogliono portarlo in Inghilterra. Provano a sedurlo in tutte le maniere ma Jérémy a Lione si sente a casa e il 7 marzo 2008 prolunga il suo contratto fino al 2013. Gli anni successivi al Lione sono come gli ultimi appena passati. Toulalan è sempre lì, in mezzo al campo, a recuperare palloni per “quelli con i piedi buoni”, a correre per quattro e a coprire le spalle di tutti. Ma si sa, il calcio moderno non può avere bandiere, le esigenze di mercato sono troppe, e anche quest’avventura finisce. E’ il 17 giugno del 2011 quando si trasferisce al Malaga. I tifosi della squadra spagnola lo venerano fin da subito e lui li ricambia con prestazioni all’altezza della sua fama. In Spagna si trova bene e diventa uno dei giocatori fondamentali conquistando un risultato storico per il Club: l’accesso alla Champions League, dove la squadra se la cava egregiamente, arrivando fino ai quarti di finale contro il Borussia Dortmund. Nel Malaga gioca due anni ed è un fenomeno di continuità. Non solo, conquista la simpatia di tutta la città con il suo carattere e la sua professionalità. Ieri, quando è passato ufficialmente al Monaco, il Malaga lo ha salutato ringraziandolo per i risultati ma soprattutto “per ciò che ha dato alla città”. Ed ora perJérémy è tempo di un’altra avventura. Si torna in Francia, nella già ricca Monaco, oggi ancor più ricca per i rubli dei russi che hanno comprato la squadra. Cambia la maglia, ma una cosa non cambierà: Toulalan correrà per quattro, recupererà palloni per tutti e farà da diga a centrocampo. Lo ha fatto per Juninho e Benzema, lo ha fatto per Isco e Baptista, lo farà per Falcao e Joao Moutinho. Sempre lì, lì nel mezzo.