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Totti 40: benvenuti nel mondo delle meraviglie

27.09.2016 | 11:08

Il gran giorno è arrivato, Francesco Totti compie 40 anni. Sul campo, come già avevano fatto Paolo Maldini e Javier Zanetti. Tre delle quattro bandiere recenti più celebrate del nostro calcio, unitamente ad Alessandro Del Piero. Aghi nel pagliaio di un mondo che ha perso da tempo il suo romanticismo, in cui a farla da padrone è indiscutibilmente il business. E poco importa che le vagonate di milioni di euro o petroldollari, per competere stabilmente ai massimi livelli e finanziare colpi di mercato a cinque stelle, provengano dalle tv o da magnati al limite del mecenatismo: oggi anche i top player più patinati si possono spostare, basta preparare un bonifico che si avvicini o sfondi la tripla cifra. Lui, Checco, ha ragionato in maniera diversa: avrebbe potuto guadagnare e vincere il triplo, ma la volontà di rendere eterno il matrimonio con la sua Roma ha sempre prevalso sulle ragioni di bacheca e portafoglio.

A proposito di matrimonio, non è stata certo la vigilia più serena in casa Roma dopo le fragorose dichiarazioni rilasciate di Ilary Blasi, popolare showgirl e moglie del capitano giallorosso cui ha dato tre figli, a La Gazzetta dello Sport. Parole dure nei confronti del presidente Pallotta, durissime nei confronti di Spalletti, partendo dal fattaccio del 21 febbraio, quando il tecnico di Certaldo lo cacciò dal ritiro di Trigoria a causa dell’intervista rilasciata alla Rai, nell’ambito della quale il numero 10 aveva esternato il suo malcontento per la situazione venutasi a creare dopo il ritorno sulla panchina della Magica di don Luciano, scelto per succedere a Rudi Garcia. Un’entrata a gamba tesa proprio adesso che Spalletti sta dimostrando di tenere in grande considerazione Totti: 4 presenze (1 da titolare) su 6, con già 2 gol e 2 assist all’attivo. Corollario dello splendido finale dello scorso campionato. Proprio adesso che si parlava di prolungare ulteriormente il contratto rinnovato lo scorso 7 giugno dopo un lungo tira e molla. Proprio adesso che il monumento romanista sembrava essersi abituato al ruolo “alla Totti” – Altafini non ce ne vorrà – ritagliatogli dal toscanaccio, della serie “entra e ribalta la partita, veditela tu”: la cosa più difficile per chiunque, non per lui che da ultimo lo aveva fatto contro la Samp un paio di settimane fa. Assist a Dzeko e gol vittoria. Impresa quasi simile a quei mitici 156 secondi con doppietta decisiva contro il Toro della scorsa stagione, che aveva fatto venir giù l’Olimpico. Anche in quel caso si passò dall’1-2 al 3-2. Vedremo se basterà il comunicato chiarificatore di ieri sera, adesso però concentriamoci sulla ricorrenza.

Il mondo del calcio, con un ideale chapeau urlato all’unisono, si ferma per fare gli auguri all’ex Pupone ormai diventato grande. E noi, dal nostro canto, lo omaggiamo riassumendo in sintesi tutti i suoi principali numeri. Non prima di aver precisato che, per essere esaustivi sul personaggio Totti, calciatore e uomo (persona squisita fuori dal campo a detta di chi lo conosce bene, tra foto e sorrisi mai negati e una beneficenza silenziosa), servirebbe un’enciclopedia e non un approfondimento sul web.

Un legame indissolubile, quello con la Roma, che sui campi del nostro massimo campionato si snoda da 23 anni, 6 mesi e 9 giorni. Già, ne è passata tanta di acqua sotto i ponti da quel 28 marzo del 1993, quando l’indimenticabile Vujadin Boskov lo fece esordire in A all’età di 16 anni, 6 mesi e 1 giorno, lanciandolo al posto di Rizzitelli nel finale della sfida contro il Brescia. Una storia di giocate da urlo e numeri impressionanti, tra cucchiai, missili terra-aria e assist no-look. Un romanzo di sorrisi e rivincite. Indiscusso re di Roma, l’ottavo per i supporters di fede giallorossa, ma è più giusto cambiare la preposizione, renderla articolata e scrivere “della Roma”, per non fare un torto ai tifosi della Lazio.

Francesco nasce nella città eterna, appunto, il 27 settembre del 1976. La sua avventura nel mondo del calcio inizia all’età di 7 anni, sgambettando per la Fortitudo Luditur. Quindi il passaggio alla Smit Trastevere e da lì alla Lodigiani. Nel 1989 il piccolo Totti è quasi della Lazio, ma il presidentissimo Dino Viola si inserisce nella trattativa. Questione di centimetri? No, di milioni: 300 più due giocatori…e sogno di vestire la maglia della squadra del cuore coronato. Date da ricordare? Tantissime, ne scegliamo tre a partire dal 4 settembre del 1994, quando “Francé”, con sor Carletto Mazzone al timone, realizza il suo 1° gol in campionato, contro il Foggia alla prima giornata. Per arrivare al 25 novembre 2014: di Totti è il gol più “anziano” della Champions League nuovo format, sulla pelle del CSKA Mosca: nessun altro è stato in grado di segnare a 38 anni e 59 giorni nella massima competizione continentale per club. Nel mezzo non possiamo che inserire il 17 giugno del 2001, il giorno del terzo scudetto arrivato al triplice fischio del match contro il Parma, con tanto di sigillo nel 3-1 finale. Una gioia che il popolo giallorosso aspettava da 18 anni, il precedente – griffato Falcao/Liedholm – risaliva infatti al 1983.

Capitolo palmarès: soltanto sette i titoli conquistati, inevitabile alla luce della già evidenziata scelta di vita, che lo ha portato a rifiutare qualsiasi offerta di mercato (compresa quella del Real Madrid) pervenutagli nel corso della carriera. Cinque con la Roma: 1 scudetto, 2 Coppe Italia e 2 Supercoppe di Lega. Due con l’Italia: l’Europeo Under 21 del 1996, agli ordini del compianto Cesare Maldini, e ovviamente il Mondiale del 2006. L’addio all’azzurro arrivò dopo l’alloro iridato, appena 30 le primavere sulle spalle, ragion per cui Francesco in Nazionale maggiore ha accumulato soltanto 59 apparizioni e 9 gol. Ragionando col senno di poi, in questi 10 anni avrebbe potuto dare ancora tanto alla causa. Discorso diametralmente opposto avuto riguardo alla Lupa: 763 gare disputate in tutte le competizioni con 306 reti all’attivo e 117 assist. Restringendo il campo alla sola Serie A, 605 presenze e 250 segnature (obiettivo centrato due giorni fa nella nefasta trasferta di Torino) spalmate su tutte e 23 le annate, secondo nella classifica di tutti i tempi alle spalle dell’irraggiungibile Silvio Piola, arrivato a quota 274. Per quanto riguarda invece la graduatoria delle presenze in Serie A, Totti in questo momento è sul gradino più basso del podio: Zanetti (615) è a portata di sorpasso mentre Maldini, fermatosi a 647, è ancora lontano. Undici i gol nel derby della Capitale, anche questo un record (alla Roma li ha chiaramente frantumati tutti), con allegate esultanze che hanno fatto la storia: dalle t-shirt ironiche (“Vi ho purgato ancora”) a quelle celebrative del suo amore per Ilary (“6 unica”). Aneddoti? Parecchi, dal periodo delle barzellette (e relativi sketch con Del Piero in azzurro) al rapporto tormentato con Antonio Cassano passando per quello solido con Vito Scala, lo storico preparatore personale: una vita trascorsa nel segno della personalità da campione, con una bella dose di autoironia ad infarcire la torta. Le candeline sono 40, il cursus honorum esclusivamente giallorosso, la speranza di tutti gli appassionati di calcio è che il giorno del ritiro venga posticipato il più possibile. Auguri, leggenda!

@JodyColletti

Foto: Twitter ufficiale Roma