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Tomori: “Non ho mai vissuto emozioni come quelle della festa scudetto. E non immagino se dovessimo vincere la Champions…”

03.01.2023 | 22:13

Intervistato dal canale YouTube “Players’ Tribune Football”, Fikayo Tomori ha rilasciato alcune dichiarazioni, analizzando le gioie vissute da quando è al Milan. 
Queste le sue parole: “La festa scudetto? C’era un mare di persone. Era incredibile. Il tunnel era bloccato perchè c’era troppa gente, eravamo là ed hanno bloccato tutto, noi li vedevamo, sentivamo che picchiavano sul pullman e pensavo ‘Wow, pazzesco'”. Avevano tutti questi fumogeni colorati. Era tutto scuro, non si vedeva nulla. Riuscivamo solo a vedere i fumogeni e sentire i loro cori. Succede qualcosa e sentiamo un forte boom. Un qualcosa che non ho mai vissuto in vita mia. Immagina se vinciamo la Champions League…”

Sul suo arrivo al Milan: “In realtà iniziò tutto nell’estate del 2020. La prima volta che parlai con Maldini. Ricordo che eravamo su zoom, si collegò e io rimasi un po’ così… Parlammo parecchio. Come prima cosa devo dire che parla benissimo inglese. Quando parlò in inglese così bene fui molto sorpreso. Parlammo per un po’. Ero seduto lì e realizzai che avevo appena parlato con Maldini. Nella mia testa stavo pensando: ‘Anche se alla fine non vado al Milan, posso dire di aver parlato con Maldini’. Mi disse: ‘Ho sentito che vieni al Milan’. Era qualche giorno prima, ma ero già in una situazione in cui in cui il trasferimento non era stato accettato ma sapevo che se avessi dovuto lasciare il Chelsea sarei andato al Milan. Purtroppo, non successe quindi rimasi altri sei mesi al Chelsea. Ricordo che pensai: ‘Ac Milan? Wow, sarebbe fantastico’. Forse non mi sentivo ancora pronto per il trasferimento. Andare in un’altra nazione e tutto il resto. Poi arrivò dicembre e ci fu la finestra di mercato invernale, parlai con il mio agente e a quel punto dissi subito sì. Con la testa ero già lì ma non lo dissi a nessuno per superstizione. Arrivai con il mio agente, entrammo a casa Milan e c’erano tutte le Champions League, un sacco di palloni d’oro. Pensai: ‘Questo è davvero un grande club’”.

Sui consigli di alcuni compagni: “I tifosi hanno una passione speciale. Rudiger mi disse che se c’era una chance di andare al Milan l’avrei dovuta cogliere. Mi disse che quando giochi in Italia se fai bene i tifosi ti amano. Kovacic mi disse che Milano era una grandissima città e Anche Thiago Silva mi chiese se andassi al Milan. Mi sono fatto molte impressioni positive a quel punto. Tutti mi dissero, ti divertirai, adorerai l’esperienza. E avevano ragione”.

Sulla festa a Milano: “Mi ricordo che ho guardato fuori dal pullman e c’erano così tanti tifosi. Ci abbiamo messo cinque ore e mezza per fare cinque chilometri. C’erano troppi tifosi, era pazzesco. Poi siamo arrivati al Duomo non riuscivamo a vedere nulla. C’era una marea di persone. Potevi sentire il loro amore e cosa significasse per loro. Per me è stata la gioia più grande. Loro ci supportano in ogni occasione e per tutta la stagione. Sicuramente ci hanno aiutati a vincere. È una cosa difficile da spiegare per chi non c’era. Era semplicemente fuori dal mondo”.
Foto: Instagram personale