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TINO-SVEN SUSIC, IL POSSIBILE EREDE DI JORGINHO AL VERONA

03.08.2014 | 10:42

I Mondiali in Brasile non gli sono stati di grande aiuto per mettersi in mostra, ma Tino-Sven Susic nelle tre partite giocate dalla Bosnia, prima di essere eliminata nella fase a gironi, ha dimostrato comunque le sue ottime qualità. La sufficienza abbondante, guadagnata in tutti e tre i match giocati con la sua nazionale, ha fatto aprire gli occhi ai dirigenti delle squadre italiane. In particolare, il talento classe 1992 è finito nel mirino dell’Hellas Verona. Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato come la squadra scaligera si stia avvicinando a grandi passi a Susic. Milan Rapaic, che rappresenta l’Hajduk (proprietario del cartellino), è stato nel ritiro degli scaligeri ed ha trovato un’intesa di massima con Sean Sogliano, suo vecchio amico con il quale aveva condiviso l’esperienza di Perugia. Il club croato aveva chiesto 3,5 milioni di euro ma sta aprendo nettamente alla formula del prestito, con diritto di riscatto a 2,8-3 milioni. Giovedì Sogliano sarà a Spalato, dove l’Hajduk sarà impegnato nel preliminare di Europa League contro lo Shakhter Karagandy, con l’intenzione di definire l’affare. Tino-Sven Sušić nasce a Sarajevo il 13 febbraio 1992. Il giovane Tino inizia a muovere i primi passi nel calcio col C.S. Vise e poi nelle giovanili del Genk. All’età di 16 anni, si trasferisce allo Standard Liegi. Nell’agosto 2010 , fu chiamato dal Belgio Under 19. Con la maglia dei giovani diavoli rossi gioca due partite da subentrante. Nella stessa estate gioca una partita amichevole per la prima squadra dello Standard Liègi. Non riuscendo a sfondare rimane quindi ai margini della squadra, riuscendo comqune a guadagnarsi delle convocazioni per il Belgio Under 21. Nel giugno 2012 viene acquistato per la modica cifra di 150mila euro dall’Hajduk Spalato firmando un contratto quadriennale. Inizialmente viene impiegato come trequartista dove colleziona buone prestazioni. Nel aprile 2013, però, con l’arrivo di Igor Tudor sulla panchina dell’Hajduk, Tino viene spostato in mezzo al campo, davanti alla difesa. In questo nuovo ruolo dimostra tutto il suo valore e si consacra, concludendo la stagione con uno splendido goal nella finale di Coppa di Croazia. Il Verona lo considera il possibile erede di Jorginho, d’altronde le sue caratteristiche tecniche non possono che confermare questa ipotesi: Centrocampista molto forte tecnicamente, con grosse doti atletiche anche valorizzate grazie alla sua statura(187 cm), può giocare centralmente sfruttando le sue grandi doti tecniche. Mancino naturale, gioca anche esterno offensivo. SUSIC inoltre ha tre passaporti (bosniaco, croato e belga). È figlio e nipote d’arte. Suo zio Safet, trequartista-seconda punta di gran classe, nel 1982 aveva firmato sia per il Torino che per l’Inter e per evitare guai decise di annullare entrambi i trasferimenti. Poi andò al Psg dove fu un’autentica stella: 343 presenze e 172 gol, giocate sopraffine e grande personalità. Il nipote ha scelto la Nazionale serba e non quella croata per motivi religiosi. Ai tifosi del Verona non resta che aspettare e sperare che Tino possa ripercorrere le orme dello zio.