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Thuram: “La Nazionale per me è diventata un’ossessione dal primo giorno. Henry? Lo considero un po’ come mio zio”

15.11.2023 | 16:00

Marcus Thuram, attaccante dell’Inter, ha rilasciato un’intervista al sito ufficiale della Francia. Ecco le sue parole:

Su Thierry Henry: “È un punto di riferimento, per come giocava ma anche per il suo comportamento. Lui è l’esempio di quello che Clairefontaine cerca di creare, per me è il testimonial perfetto. Io conosco bene da quando ero ragazzino, come mio padre rappresenta molto per me. Lo considero un po’ come mio zio”.

Sulla Nazionale: “Per me è diventata un’ossessione da quando ogni mattina, sul cammino per andare a scuola, incrociavo i giocatori della prima squadra. Io venivo da una scuola americana ed ero abituato ad orari diversi da quelli che si rispettano lì. La prima volta che ho visitato il centro sportivo ho notato un grande innalzamento del livello rispetto a quello cui ero abituato: erano tutti fortissimi, dei mostri. In campo c’era un ragazzo maghrebino non tanto alto, che giocava da solo e faceva controlli incredibili senza guardare la palla: era Amine Harit. Poi ricordo che il primo giorno c’erano Allan Saint-Maximin, Christopher Nkunku, Florian Ayé e altri. Come abbiamo iniziato a conoscerci abbiamo capito che avremmo passato parecchio tempo insieme e saremmo diventati come una famiglia. Io ero responsabile del ‘buonumore’, poi i compagni sapevano che potevano parlare con me qualora avessero avuto dei problemi”.

Foto: Twitter Inter