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THOMAS TUCHEL E IL PESANTE TESTIMONE DI KLOPP

21.04.2015 | 09:40

Chissà come se l’era immaginato quel momento, Jurgen Klopp. Lui, solo davanti alla propria curva, sdraiato sul terreno di gioco e col sorriso sulle labbra di chi sa di aver inciso il proprio nome nel cuore di migliaia di tifosi. Una scena che troppe poche volte abbiamo potuto ammirare nel mondo del calcio. Il calcio vero, quello fatto di emozioni indelebili e di giornate da ricordare, pure e semplici come solo l’irrazionale sentimento verso quella palla che rotola in porta sa regalare. Si è consumata così, di fatto, la separazione ufficiale tra il tecnico del Borussia Dortmund e il tifo più caldo d’Europa. Il 3-0 rifilato al Paderborn sabato scorso non sarà l’ultima gara con Klopp in panchina, ma era il modo più efficace e tremendamente passionale per chiudere un capitolo colmo di ricordi a tre giorni dall’annuncio della separazione, previsto per il termine di questa stagione. Un successo che magari non porterà Dortmund a partecipare alla prossima edizione dell’Europa che conta, né tantomeno all’Europa League (sei punti di distacco dall’Augsburg sesto a cinque giornate dalla fine non sono impossibili da recuperare, ma nemmeno così agevoli), ma che è andato ben oltre un banale risultato positivo in Bundesliga. Un’annata da dottor Jekill e mister Hyde: travaglio infinito in campionato, con il baratro della B per troppo tempo a un passo, esaltazione e marcia paradisiaca in Champions, poi interrotta agli ottavi dall’uragano Juventus. Ora, le lacrime e la testa che pensa già al passato, a quel settennato che ha portato due scudetti, 1 coppa nazionale e 3 Supercoppe di Germania. Il periodo più fulgido nella storia del Borussia con alla guida un maestro come Jurgen, adesso a caccia di un’altra appassionante avventura.

Per un’era che si chiude, se ne apre una nuova. Dalla prossima estate l’allenatore sarà Thomas Tuchel. E non è la prima volta che quest’ultimo si avvicenda con Klopp: era successo già nel 2009, quando quest’ultimo fu sostituito proprio da Tuchel sulla panchina del Mainz. Sliding doors, il passato che torna a bussare alla porta e che diviene improssivamente attuale. Come se ci fosse un disegno già scritto e strade e carriere già segnate. L’ufficialità è arrivata l’altro ieri, esattamente 24 ore dopo il divorzio meno desiderato nella storia recente del club. Dopo essersi fatto le ossa nelle giovanili dello Stoccarda e aver ottenuto discreti risultati con i Die Nullfünfer, Tuchel è maturo per il grande salto. Forse è stato lo stesso Klopp a consigliarlo alla propria dirigenza: i due si conoscono bene, si stimano e adesso hanno legato le proprie esperienze professionali ancora di più a doppia mandata. Molto probabilmente, come già ricordatovi, Tuchel dovrà tuffarsi nella sua nuova probante sfida concentrandosi solo sul campionato. Per riportare il Borussia ai fasti di un tempo nemmeno troppo lontano, quello in cui metteva sotto il Bayern Monaco entro i confini nazionali e che faceva sognare anche al di fuori di essi, arrivando a sfiorare l’estasi della Coppa dalle Grandi Orecchie poi persa proprio per mano dei bavaresi all’ultimo step. Il “muro giallo” ha ancora negli occhi ciò che è stato e che sarà per qualche altra partita, ma sa già che presto dovrà voltare pagina. Tuchel il nuovo condottiero: se il pesante testimone di Klopp sarà sorretto senza patemi solo il tempo potrà svelarcelo.


Foto: Sito del Borussia