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Szczesny: “Non mi sento una riserva, abbiamo ancora bisogno di Buffon. Prima ero distratto, ora faccio meditazione e Allegri…”

26.03.2018 | 10:02

Wojciech Szczesny, portiere della Juventus e della Nazionale polacca, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulle pagine di Tuttosport toccando più argomenti, tra cui quello legato al ruolo del collega Gigi Buffon all’interno dello spogliatoio: “Credo che se continuasse sarebbe un bene perché la squadra ha ancora bisogno di Buffon: come capitano e come grande portiere. Finora ho avuto la fortuna di giocare un po’ di più di quanto pensassi e credo di aver fatto abbastanza bene. Sapevo che c’era Gigi che è una leggenda della storia del calcio, per me era anche un’opportunità di allenarmi con il portiere più forte del mondo. Io non ho mai vinto un campionato e posso imparare sia da Gigi sia da altri campioni come comportarmi in certe situazioni. Sarà molto più facile diventare titolare dopo questa esperienza. La differenza tra la Juve e le altre? Ripenso alla sconfitta in Supercoppa e al periodo difficile in cui abbiamo perso contro la Lazio e la Sampdoria. Ho visto il gruppo che non aveva panico. C’era tranquillità, serenità. Questa è una cosa molto diversa da quello che ho vissuto nelle altre squadre. Qui alla Juve sono tutti certi della loro bravura, della loro forza, dunque anche un momento difficile non cambia nulla. E infatti dopo quel momento è arrivato un goal subito in 16 partite. Allegri? Ha una rosa completa e così diventa più facile allenare la squadra, ma ha l’umiltà di farci difendere. La fatica mentale viene dopo 30 minuti in cui non tocchi la palla, devi essere forte di testa per rimanere dentro la partita. Due anni fa ho cominciato a fare meditazione. Lo faccio molto anche prima della partita, sul pullman e nello spogliatoio. Quando ero più giovane ero distratto, pensavo a quello che stavo facendo a casa con i videogiochi. Ora penso solo a dov’è il pallone, dove c’è pericolo, dove sono i compagni. Ad esempio, ora non vedo e non sento i tifosi intorno a me. Per me giocare a Wembley o, con tutto il rispetto, giocare a Frosinone è uguale. Una volta capito che era tempo di andare via dall’Arsenal, è arrivata subito l’offerta della Juventus e a quel punto la scelta è stata molto facile. Per me era anche un’opportunità per allenarmi col portiere più forte del mondo. E poi penso che sia un’esperienza positiva in un anno da non portiere di riserva perché non mi sento così, ma da portiere che non gioca tutte le partite. Sarà molto più facile diventare titolare dopo questa esperienza”.

Foto: Juventus Twitter