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Da Sunjic e Kotnik a Cubas e Rincon: quando il mercato di gennaio non paga

21.03.2017 | 00:05

L’ultima sosta stagionale, per gli impegni delle Nazionali, ci offre la possibilità di tracciare un bilancio relativo all’incisività delle operazioni concluse nel mercato di gennaio dalle 20 società di Serie A. Un mercato non tanto di riparazione, semmai di confusione a giudicare dal (non) ritorno offerto da numerosi nuovi arrivi. E’ vero che anche per un calciatore salire sul treno in corsa può risultare complicato, a maggior ragione se si proviene da altri campionati, ma analizzando i numeri ci si rende conto del fatto che molti trasferimenti sembrano essere stati definiti, più che altro, per l’esigenza di “fare comunque qualcosa” e inserire qualche figurina alla casella “acquisti”.

Dando un occhio alle statistiche (che non tengono conto dei minuti di recupero), alla voce flop troviamo subito i due puntelli “regalati” al Palermo bisognoso di rinforzi da Maurizio Zamparini, recentemente reinventatosi consulente egli stesso dopo averne collezionati – a caro prezzo – una sfilza. Appena 41 minuti in quattro spezzoni per il difensore bosniaco Sunjic, un quarto d’ora per la punta svedese Stefan Silva, finita subito in infermeria dove è tuttora resident. Il Crotone, dopo aver cercato invano un attaccante per tutta la sessione, si era accontentato dello sloveno Kotnik, cui Nicola sin qui ha concesso appena 29’ sul campo. Anche il terzo anello debole del campionato, ossia il Pescara, rientra a pieno titolo in questo approfondimento: Cubas, il centrocampista prelevato dal Boca Juniors tra mille speranze, è stato chiamato in causa soltanto per uno scampolo di partita (8’); mentre lo sfortunatissimo Gilardino era stato lanciato subito dal primo minuto, 70 minuti contro il Napoli prima di tornare definitivamente ai box per un problema al ginocchio, con relativa operazione, all’interno di una stagione da dimenticare (altri 593’ a Empoli in 14 presenze, zero gol totali) per il navigato centravanti biellese.

Risalendo la classifica, Martusciello a Empoli, malgrado le evidenti difficoltà, soltanto una volta si è giocato la carta Zajc (29 minuti per il ventiduenne trequartista sloveno). Stesso ragionamento che si può fare al Genoa per il talentuoso ex Brescia Morosini (due spezzoni da 1’ a testa), a dispetto degli evidenti problemi negli ultimi 30 metri accusati dal Grifone. Mentre Beghetto, parimenti arrivato dalla B (nella fattispecie dall’Entella), ancora deve assaggiare l’erba con la maglia rossoblu. Ci si attendeva qualcosa in più da Miangue a Cagliari: per l’esterno sinistro belga, che De Boer aveva lanciato sorprendentemente all’Inter, 77 minuti totali in tre apparizioni. Sinisa Mihajlovic forse prima o poi si accorgerà di avere a disposizione, nella batteria dei centrali difensivi, anche il brasiliano Carlão: anche per lui neppure un secondo, al netto comunque di un infortunio che lo ha tenuto fuori un mesetto. L’australiano Sainsbury è stato mandato da Suning in viaggio-premio sulle rive nerazzurre dei Navigli. Leonardo Pavoletti, arrivato malconcio da Genova alle falde del Vesuvio per circa 15 milioni (bonus compresi), spera di festeggiare al più presto il suo primo gol con la casacca del Napoli: sin qui nei 184’ accordatigli da Sarri in cinque sfide non ci è riuscito. Difficilissimo d’altronde scalzare Dries Mertens, reinventato falso nueve dal tecnico partenopeo lo scorso autunno, dopo l’infortunio di Milik. E che dire di Clement Grenier, acquisto low cost della Roma per uno Spalletti che si sarebbe aspettato di più dal mercato: 65 minuti, compresa una presenza dall’inizio, per il centrocampista francese proveniente dal Lione. Chiudiamo il quadro con Rincon, che sta faticando parecchio ad entrare nelle rotazioni di Allegri: 66’ in sette comparsate per il mediano venezuelano, più un’unica presenza da titolare nel recupero di Crotone. Numeri che, fin qui, non giustificano affatto gli 8 milioni (più uno eventuale a titolo di bonus) che la Juve verserà in tre esercizi nelle casse del Genoa. Per la gioia di Preziosi.

Jody Colletti   Twitter: @Jody Colletti 

Foto: zimbio.com