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Stirpe: “Non è Nesta il problema del Frosinone, ma serviva una scossa”

22.03.2021 | 15:12

Il presidente del Frosinone, Maurizio Stirpe, ha parlato in conferenza stampa per fare il punto della situazione in casa ciociara, e per  ufficializzare e spiegare l’esonero di Alessandro Nesta“Arriviamo alla parte delle decisioni perché noi in questo Frosinone ci mettiamo testa, cuore e portafoglio. Altri ci mettono solo la lingua per fare polemiche. Ritengo quindi, decisione per me molto sofferta e sono stato molto dibattuto dal prenderla ma dico che c’è bisogno di una scossa. La squadra e l’ambiente non debbono avere più alcun tipo di alibi. Perché quando una Società difende un allenatore, come ha fatto il Frosinone con Nesta, lo fa sulla base dei numeri. Nesta non ha mai potuto applicare il suo sistema di gioco perché non c’era la disponibilità dei giocatori ad attuarlo oppure diciamo che c’era una inadeguatezza in caratteristiche di taluni per poter replicare certi schemi o meccanismi di funzionamento. Nesta è partito male la scorda stagione, ha dovuto gestire male le tessine di una retrocessione. C’era gente che voleva andare via a fronte di nessuna richiesta gente che non ha la sensibilità di capire che c’è qualcuno che ti paga e soprattutto che esistono dei rapporti tra Società che debbono essere salvaguardati. La Società ha supportato Nesta, a volte bene, altre meno bene. Dopo un avvio non soddisfacente la scorsa stagione, tutti abbiamo trovato un equilibrio prima del lockdown. C’è stato il Covid, lo stop dei campionati e tutto quello che ne consegue e tutto questo non è stato metabolizzato bene né lo scorso anno e né quest’anno. Significa che abbiamo una scarsa personalità. Perché giocare senza nessuno allo stadio fa prevalere solo chi riesce ad estraniarsi anche senza la presenza del pubblico, chi ha una forza mentale importante. Gli acuti li abbiamo fatti a fronte di gamba e forma giusta di alcuni giocatori. Altre volte abbiamo rimediato una brutta figura per le motivazioni dette in precedenza, la mancanza di quella famosa forza mentale. Anche quest’anno siamo ripartiti alo stesso modo. A me dispiace esonerare Nesta ma non è lui il problema. Ma non voglio dare più alibi all’ambiente che da tempo chiede la testa dell’allenatore. All’ambiente chiedo di valutare gli accadimenti. I responsabili sono quelli che sono andati via, sia per loro volontà ma anche per comportamenti maleducati e insopportabili. Chi non c’è ha sempre torto. Chi rimane e ci mette testa, cuore e portafoglio forse merita più rispetto di quanto non ho visto in questo ultimo periodo. Per cui noi esoneriamo l’allenatore anche se lui ha una parte di responsabilità. La parte maggiore la ha invece chi è andato via, basta rileggersi il film degli ultimi tre anni. Per chi fosse interessato, si vada a rivedere il film degli ultimi tre anni. E ognuno potrà fare le sue valutazioni e considerazioni. E poi la parte di responsabilità la hanno quelli che sono rimasti. Le responsabilità sono queste e da oggi non ci sono più alibi. La squadra lo farà da condizione di ritiro da domenica prossima con un nuovo allenatore, a tempo indeterminato e fino a quando il Frosinone non riuscirà ad uscire dal campo in un modo dignitoso e quindi i risultati non determineranno il contrario.

Sul futuro: “Infine vi dico che anche per me inizia una fase di valutazione: queste ultime due stagioni sono state molto difficili, dal punto di vista economico, finanziario per tenere tutti insieme. Senza ricevere nemmeno una telefonata di incoraggiamento da parte di nessuno. Sembrava quasi fosse un dovere fare queste cose (il Presidente non lo dice ma probabilmente si riferisce anche alle Istituzioni, ndr). Questo mi fa riflettere. Non tutto deve essere dato per scontato. E tutto deve essere messo in armonia col resto dell’ambiente. Io faccio il calcio perché voglio dare qualcosa alla gente del territorio ma non deve essere un obbligo bensì un piacere perché immagino che dall’altra parte c’è gente che ha piacere di ricevere questo sforzo allo stesso modo. Se dovessi accorgermi che questo piacere non è più reciproco e lo valuterò attentamente, sarò il primo ad alzare il sedere dalla sedia. Parte così anche una fase di valutazione e riflessione il cui esito non è scontato. Ne parleremo a fine stagione, ne parleremo qualora dovessimo riuscire a trovare lo spirito giusto che ci ha portato fin qui e che qualcuno ha dimenticato. Questa cosa mi dà molto fastidio. Debbo dire la verità, in tante situazioni mi sono trovato in una grande condizione di solitudine. Penso che il calcio così non valga la pena farlo”.

 

 

Foto: Twitter Frosinone