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STEFAN RADU, NAZIONALE LAZIALE

24.02.2014 | 09:34

“Ho fatto pochi gol nella mia carriera, e quindi non è difficile scegliere qual è il gol più bello. Questo è sicuramente il migliore”. Parole di Stefan Radu, pronunciate ieri sera dopo il missile che ha portato la Lazio al riposo sull’1-0 contro il Sassuolo. Il rumeno prende palla dalla sinistra, e dai trenta metri fa partire un bolide mancino che va a infilarsi nel sette, alla destra dell’incolpevole Pegolo. Una grande rete, non c’è che dire. Ma l’ottima serata di Radu non si limita alla segnatura del 36’ della prima frazione: mette infatti lo zampino nella rete del definitivo 3-2. Discesa dalla sinistra e cross insidioso in area, perfettamente tra Candreva, Cannavaro e Pegolo, e sfera che, dopo un rimbalzo, si insacca tra l’incredulità generale. Doppietta di Radu? Deviazione di Candreva, autorete di Cannavaro? Poco importa, 3-2 portato a casa e Radu eroe del giorno.

La fortuna sta rendendo a Stefan ciò che gli ha tolto in queste ultime stagioni in termini di infortuni, molti e fastidiosi, che hanno limitato la sua continuità in maglia laziale. Sinora nelle sei stagioni e mezza con la maglia biancoceleste il suo numero massimo di presenze in campionato è stato 28. E anche in questo 2013/14 le presenze sono state 14 su 25.

Stefan Daniel Radu nasce a Bucarest, in Romania il 22 ottobre 1986 ed è in patria che viene considerato un campioncino sin dai settori giovanili, dove viene soprannominato “il nuovo Chivu”. A Chivu somiglia per piede, il mancino, piuttosto educato, e per posizionamenti in campo: può fare il terzino sinistro ma anche il centrale difensivo all’occorrenza, oltre che per conformazione fisica (183 cm per 79 kg).

Inizia nella Dinamo di Bucarest, dove esordisce a soli 17 anni, e la stagione 2006-07 è quella della consacrazione. Colleziona le prime presenze in Coppa Uefa, e in Europa si accorgono di lui.

La carriera con la Nazionale comincia sempre in questo periodo, ancora 19enne subentra in Spagna-Romania 0-1.

Walter Sabatini, grande scopritore di talenti, che all’epoca lavorava per la Lazio, ne chiude subito l’acquisto, facendolo trasferire in biancoceleste nel gennaio 2008. La formula dell’acquisto piace a Lotito: 1 milione per il prestito sino a giugno e altri 4,5 milioni per il riscatto (che arriverà già nell’aprile dello stesso anno).

Il feeling con l’allenatore Delio Rossi è di quelli giusti. Il mister riminese lo getta subito nella mischia, in Coppa Italia, gara Fiorentina-Lazio del 30 gennaio, e Radu comincia a convincere tutti.

Sempre nel 2008 è convocato dalla sua Nazionale per gli Europei di Austria e Svizzera, ma negli anni il suo rapporto con la Romania si deteriora, a causa di contrasti con i vari allenatori, sino a portarlo al ritiro, nell’aprile 2013 dopo appena 14 presenze.

La sua Nazionale diventa a tutti gli effetti la Lazio. In questi sei anni le presenze sono 177 con 4 reti, considerando tutte le competizioni. Due edizioni della Coppa Italia e una Supercoppa Italiana in bacheca. Nel 2011 firma il rinnovo con il club capitolino sino al 2016, ingaggio che si aggira sul milione e trecentomila euro. Il calciatore ha un ottimo rapporto con la tifoseria biancoceleste, e anche se il suo procuratore, Becali, dichiara che nel calciomercato a fronte di offerte importanti non ci son certezze, Radu ha posto le basi per diventare laziale a vita.