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SIR ALEX, IL TOP

09.05.2013 | 10:17

 


Un addio che ha sorpreso tutti perché il Manchester United senza Alex Ferguson è come Roma senza il Colosseo oppure New York senza la Statua della Libertà, un’icona indelebile che rimarrà sempre nell’immaginario collettivo degli sportivi di tutto il mondo. Negli ultimi 26 anni lo United è stato Ferguson, i giocatori e le dirigenze passavano ma lui era sempre lì al suo posto con il suo portamento estremamente british nonostante le sue origini scozzesi.


Figlio di un operaio di un cantiere navale ha iniziato la sua carriera da allenatore nel 1974 dopo una buona parentesi da attaccante anche con le maglie di Queen’s Park e Glasgow Rangers.


La sua prima esperienza nelle vesti di coach è sulla panchina dell’East Stirlingshire, storico club scozzese fondato nel 1881, prima di approdare alla guida del St. Mirren dove vince la Scottish First Division, la seconda serie in Scozia, attirando su di sé l’attenzione dell’Aberdeen, qui tra il 1978 e il 1986 conquista molti trofei tra cui una Coppa Uefa e una Supercoppa Europea.


Nel 1985 viene chiamato alla guida della nazionale scozzese, prima della grande chance un anno dopo al Manchester United per una storia lunga 26 indimenticabili lunghi anni di grandi successi.


13 Premier League, 5 FA Cup, 4 League Cup, 10 Community Shield, 1 Coppa Uefa, 2 Champions League, 1 Supercoppa Europea, 1 Coppa Intercontinentale e 1 Mondiale per Club sono il suo bottino guadagnato al termine di mille battaglie sul campo.


Poche ore fa la decisione di lasciare il timone di comando dello United a fine stagione.


Resterà il simbolo di un calcio elegante e nello stesso tempo efficace: per tutti sempre e comunque nella storia del calcio quello del Manchester di Sir Alex Ferguson.