Ultimo aggiornamento: domenica 28 aprile 2024 11:00

SHANE LONG, L’AMMAZZA-GERMANIA

09.10.2015 | 09:10

Long, all night long. Sin troppo semplice giocare con l’accostamento tra il match winner di Dublino e il successo senza tempo di Lionel Ritchie. Il risultato più sorprendente delle gare giocatesi ieri sera, valide per la nona – e penultima – giornata delle qualificazioni europee, è stato indubbiamente rappresentato dalla vittoria dell’Irlanda sulla Germania campione del mondo. Un exploit che, complice il pareggio tra Scozia e Polonia, ha riscritto la storia del gruppo D per una classifica che, a 90 minuti dalla fine, recita Germania 19, Polonia e Irlanda 18. All’orizzonte c’è lo scontro diretto nella tana di Lewandowski e compagni, mal che vada la rappresentativa allenata dal vulcanico Martin O’Neill si giocherà ai playoff tra le terze classificate l’accesso a Francia 2016, fase finale allargata finalmente a 24 squadre.

Il tutto mentre, non molti chilometri più su, l’altra metà del popolo, quello rimasto sotto l’egida dell’Inghilterra nel Regno Unito, festeggiava la prima storica qualificazione dell’Irlanda del Nord agli Europei. Due Paesi distinti, ma accomunati dall’estasi di una notte oltre che dall’essere guidate da due commissari tecnici che di cognome fanno O’Neill, Micheal il condottiero del Green & White Army.

Tornando alla sfida dell’Aviva Stadium, bastano le statistiche a rendere l’idea: 22 tiri degli spreconi tedeschi contro i soli 5 dei padroni di casa, dati sul possesso palla inequivocabili (67%-33%), eppure il risultato finale ha premiato gli irlandesi. Tutto da raccontare il gol vittoria: Germania interamente proiettata in avanti alla ricerca del vantaggio, il portiere Randolph, che aveva rilevato l’infortunato Given al 43’ del primo tempo, fa sua la sfera e lancia lungo: la palla scavalca il centrocampo e viene arpionata dall’altro subentrato Shane Long, che va via in velocità, resiste al ritorno di tre difensori teutonici e fredda Neuer in uscita con un preciso diagonale che si insacca poco sotto l’incrocio dei pali.

Queste le dichiarazioni rilasciate a caldo, nel dopo partita, dal nostro personaggio del giorno: “Il coach mi ha inserito quando loro erano già stanchi, mi aveva detto di mettere sotto pressione la difesa della Germania e ci sono riuscito. Mi è arrivato un gran pallone da Randolph, che è stato veramente bravo. Per noi è stato meraviglioso battere i campioni del mondo e regalare una gioia così grande ai nostri splendidi tifosi, adesso andremo in Polonia a giocarci tutto, ora dipenderà soltanto da noi”.

Ripercorrendo in breve le tappe che hanno contraddistinto sin qui la sua carriera, Shane nasce a Gortnahoe il 22 gennaio del 1987 e, a livello agonistico, si accosta al mondo del calcio relativamente tardi. Dopo le prime esperienze amatoriali tra le file di Borris St. Kevins e Saint Michaels, è infatti il 2004 quando viene notato dagli scout del Cork City. Una sola presenza nella stagione successiva, dopodiché il Reading, che già da prima era sulle tracce, riesce a coronare l’inseguimento ed a portarlo in Inghilterra. In totale l’attaccante totalizza 203 presenze e 54 reti all’ombra del Madejski Stadium, prima di passare nell’estate del 2011, per 4,5 milioni di sterline, al West Bromwich per 4,5 milioni di sterline, dove mette a referto 22 segnature in 87 partite. Una parentesi intermedia all’Hull City (4 gol in 15 apparizioni nella stagione 2013-14) per poi trasferirsi al Southampton, cui è attualmente vincolato fino al 30 giugno del 2018. La scorsa annata Ronald Koeman, nelle varie competizioni, lo ha chiamato in causa in 39 occasioni (molte delle quali da subentrato) e Long lo ha ripagato con un bottino di 7 gol. Quest’anno il minutaggio è diminuito, appena quattro spezzoni in Premier League più altri 146 minuti tra preliminari di Europa League e Coppa di Lega. Scalzare Graziano Pellè è praticamente impossibile, ma chissà che la prova di ieri non possa indurre il celebre Rambo orange a dargli maggiore visibilità. Oggi, frattanto, le copertine sono tutte per lui.

Foto: Times Sport