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SERGE AURIER, LA SCALATA DI LUSSO

24.07.2014 | 09:46

Chiunque abbia trascorso due ore a gustarsi Costa d’Avorio-Giappone, gara inaugurale del girone C degli scorsi Mondiali in Brasile, avrà certamente notato la sua brillante prestazione a suon di folate offensive e di intelligenti interventi in difesa. Di sicuro qualche dirigente del Paris Saint Germain, tra un colpo di mercato e l’altro, avrà avuto il televisore acceso proprio nell’orario del match e avrà esclamato: “Però…niente male quel terzino destro ivoriano!”. Stiamo parlando di Sergie Aurier, laterale franco-ivoriano classe 1992 che da ieri sera è ufficialmente un nuovo giocatore del club transalpino. I parigini gli hanno fatto firmare un contratto pluriennale, consci del fatto che il non ancora 22enne talento possa ripercorrere le orme (e magari fare ancora meglio) di Christophe Jallet, trasferitosi al Lione qualche ora prima dell’operazione relativa al nostro personaggio del giorno.
Forse Aurier sognava questo momento sin dal 2005, anno del debutto nel mondo del calcio grazie alle giovanili dello Stade d’Abidjan. La prima esperienza di un certo livello risale al 22 dicembre 2009 con la maglia del Lens, squadra in cui milita fino al 2012 e con la quale guadagna il palcoscenico del Tolosa (costo dell’affare: 1,5 milioni di euro a titolo definitivo), compagine capace di sfornare diversi ottimi talenti negli ultimi anni (vedi Moussa Sissoko ed Etienne Capouè). Un trampolino di lancio biennale sfruttato nel migliore dei modi, una vetrina che gli consentirà di guadagnarsi in primis un posto da titolare ai Mondiali in Brasile con la sua Costa d’Avorio.
Già, i Mondiali: come dicevamo prima, Aurier disputa la prima gara della sua vita nella kermesse internazionale il 15 giugno 2014 contro il Giappone di Alberto Zaccheroni. In seguito al vantaggio della selezione nipponica firmato dal milanista Honda dopo 16 minuti, il terzino di Abidjan sale in cattedra e decide di fare il fenomeno: alla fine risulterà l’uomo di gran lunga più decisivo per la rimonta e il successo degli uomini di Sabri Lamouchi. Succede tutto in 120 secondi: al 64′ pennella al centro un cross perfetto per la testata vincente del centravanti dello Swansea Wilfred Bony, al 66′ azione fotocopia, con il romanista Gervinho che spizza il pallone del definitivo sorpasso. 
Un piede vellutato che, sfortunatamente per gli africani, non sarà sufficiente a superare il girone, viste le successive sconfitte di misura contro Colombia e Grecia (quest’ultima maturata al 94′ dopo l’ormai celeberrimo rigore di Samaras). A livello personale, tuttavia, Aurier ha guadagnato la stima e gli apprezzamenti di gran parte degli addetti ai lavori. E non solo per gli ottimi e fruttuosi inserimenti sulla fascia destra: il giocatore ex Tolosa si contraddistingue per la sua duttilità, essendo capace di giocare anche al centro della difesa (specie se a tre) e sulla corsia sinistra; le sue doti fisiche sono davvero notevoli: tanta corsa, sorprendente facilità nell’arrivare sul fondo per mettere al centro traversoni sempre ben calibrati, ottima visione di gioco e temperamento, buona tecnica di base e soprattutto un’invidiabile elevazione che ne aumenta in maniera esponenziale la pericolisità in occasione dei calci piazzati (tant’è vero che in 80 presenze con i Téfécé, ben 6 dei suoi gol 8 gol complessivi provengono da poderosi stacchi aerei).
A ottobre dell’anno scorso alla stampa francese Aurier dichiarò: “Giocare nel Real Madrid è un sogno che ho fin da bambino”. Un sogno che evidentemente non si è ancora avverato, ma non abbiamo dubbi sul fatto che non abbia accolto bene il trasferimento in un club colosso come il Psg, prossimo step di una vera e propria scalata di lusso.
Dopo l’onerosissimo acquisto di David Luiz per 50 milioni di euro, Al-Khelaifi mette a segno il suo secondo colpo estivo. In attesa delle vagonate di denaro cash che verrà sparso qua e là per migliorare la rosa a disposizione di Laurent Blanc, Serge Aurier è pronto a confermare quanto di buono si è detto sul suo conto. Magari diventando una bandiera del club, magari arando per tutti i 90 minuti di ogni sua apparizione quella benedetta fascia destra…

 

Foto: Psg on Twitter