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SARRI E UN NAPOLI DA GODERE

19.10.2015 | 00:30

Un mese e mezzo fa i santoni, i soloni, gli artisti avevano sentenziato che il problema del Napoli era solo ed esclusivamente Maurizio Sarri. “Mandatelo via”, urlarono i tiratori scelti. Quelli che godono un po’, sussurriamolo, quando le cose non vanno bene. Maurizio Sarri ha memorizzato, ha pensato “siamo a settembre o a metà marzo?”, ha convocato il suo staff e non tanto idealmente avrà detto “andiamo avanti che una bella risposta gliela daremo presto”. Un mese e mezzo dopo Sarri extralusso per un Napoli da godere: ecco la risposta che varrebbe un titolo a venti colonne, se fosse possibile, oppure una trasmissione no stop. Da dedicare a quelli che oggi dicono “grande Sarri, un maestro”. E ieri sussurravano “è un asino, licenziatelo in fretta”.

 

Nessuno si arrabbi se si fanno confronti con il recente passato, quello targato Benitez. Semplicemente perché il calcio, non soltanto il calcio, è fatto di confronti. Figuriamoci se la ferita è fresca, si tratta delle macerie lasciate da Rafa pochi mesi fa. Rispetto al suo predecessore, Sarri ha fatto alcune cosine significative. Sintetizziamole: a) ha dato al Napoli la cultura del lavoro; b) ha trascurato gli interessi personali, guadagna 700 mila euro, rispetto all’avidità di chi lo ha preceduto; c) ha restituito Hamsik al calcio vero, facendolo uscire dalle tenebre, archiviando chi lo sostitutiva con una regolarità orripilante e ridandogli le chiavi della squadra; d) ha lavorato sulla fase difensiva, specialità della casa, dopo le normali difficoltà iniziali; e) sta trasmettendo a Koulibaly la consapevolezza di essere un centrale vero, completo, mettendoci un’attenzione totale, alla larga dalle superficialità complessive di non troppi mesi fa; f) sta gestendo i campioni, Higuain in testa, con la semplicità di un uomo senza spocchia. In cambio la disponibilità del gruppo e il sorriso dei singoli, la gioia pura di chi lavora con entusiasmo e senza avvertire tensioni, arroganze o pressioni.

 

Potremmo continuare fino alla lettera “zeta”, ma c’è tempo. Non sappiamo dove arriverà il Napoli. Lontano, certo, chissà quanto lontano. Ci sono molti indizi, troppi nel senso positivo. Sarri extralusso: se stasera prenotasse venti o trenta tavoli di qualsiasi ristorante per tutti quelli che lo avevano spinto verso il baratro, e sarebbe una cosa simpatica, forse dovrebbe chiedere a De Laurentiis di inserirgli qualche altro bonus nell’attuale contratto. Gli costerebbe una tombola. Ma è più bello così: gli artisti della diretta prevenuta, in servizio permanente effettivo, ora saranno tutti ai suoi piedi. E gli diranno “Maurizio, te lo avevamo detto che…”. Perché certe volte la vergogna, in quantità industriale, spesso viene soffocata così. Un classico.

 

Invitali a cena, Maurizio.

 

Foto: Twitter ufficiale Napoli