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SANTI MINA, IL NUOVO CRAQUE DELLA LIGA E’ A VIGO

17.04.2015 | 09:30

Ronaldo, Messi, Neymar, Bale, Suarez, Mandzukic e tantissimi altri. La Liga è letteralmente imbottita di classe e talento da vendere e le platee iberiche possono godere del privilegio di deliziarsi con le giocate dei migliori interpreti di questo sport di caratura mondiale. Ogni anno, tuttavia, oltre ai celeberrimi numeri uno, il campionato spagnolo sa offrire almeno due-tre profili che potrebbero rilevarsi i nuovi craque del calcio a livello internazionale. L’ultima giornata disputatasi domenica scorsa può aver fornito indicazioni vitali in tal senso.

Classe 1995, il Celta Vigo spera di aver cresciuto un fenomeno puro a chilometro zero. Stiamo parlando di Santiago Mina Lorenzo, noto a tutti come Santi Mina. Nel tennistico 6-1 con cui sei giorni fa i galiziani hanno distrutto il Rayo Vallecano, il diretto interessato è salito a quota quattro in classifica marcatori. La cosa che più ha impressionato, però, è che prima di quella gara Mina non aveva ancora siglato alcun gol, almeno in questa stagione – dopo una già deludente annata come la scorsa -. Un poker messo a segno in soli 71 minuti, una partita che racchiude in toto le caratteristiche di un giocatore che non aspettava altro che il momento per far parlare di sé e delle sue doti ben superiori alla media dei suoi coetanei. Capacità di inserirsi a fari spenti alle spalle della difesa avversaria, abilità aerea (nonostante i soli 177 centimetri di altezza), sangue freddo sotto porta. E soprattutto una concretezza invidiabile, difficilmente riscontrabile in altri elementi di appena 19 anni. La sua serata di grazia, oltre che alla gloria personale, è servita anche al Celta per dormire sonni ancora più tranquilli: ora il margine sulla “zona rossa” è di 11 punti, il trio Deportivo-Almeria-Levante è (ad oggi) quello che si giocherebbe fino alla fine (mancano 7 gare alla conclusione del torneo) la poco ambita terz’utima piazza che varrebbe la retrocessione.

Insomma, a Mina sembra non mancare proprio nulla. Tra l’altro è figlio d’arte: suo padre, Santiago Mina Vallespin, è cresciuto nella cantera del Barcellona e ha giocato a Vigo tra il 1981 e il 1984. Le premesse per una fulgida carriera ci sono tutte, uno scenario chiaro a tutti da subito, sin dal suo esordio in Liga a soli 17 anni, con cui è diventato il terzo giocatore più giovane di sempre nella storia del Celta a debuttare nella massima categoria (dietro a Sanson e a Iago Bouzon). Quest’anno il tecnico Berizzo si è convinto a dargli più possibilità e – particolare fondamentale – a concedergli piena autonomia dal punto di vista dei movimenti in fase offensiva. L’esempio illuminante e quantomai attuale che tira in ballo la nostra serie A risponde al nome di Felipe Anderson: oggetto misterioso sotto le gestioni Reja e Petkovic, autentico fenomeno dopo la cura Pioli. Non sappiamo se le quattro reti della scorsa settimana potranno essere la molla decisiva per imitare in pieno la parabola e il climax professionale del brasiliano, questo solo il tempo potrà dirlo. L’accordo con la squadra che lo ha fatto crescere e che lo ha inserito sulla retta via della maturazione scadrà a giugno del 2018. Ma di sicuro, se Santi Mina dovesse confermare il proprio valore a colpi di gol, assist e giocate sopraffine, non è difficile pronosticare l’assalto di qualche big ben prima della scadenza contrattuale…


Foto: L’Equipe