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SAMIR, A UDINE LA SAMBA VA DI MODA

25.03.2015 | 09:30

Potremmo filosofeggiare a lungo sull’eccezionale lavoro di scouting dell’Udinese, snocciolando i nomi dei tanti elementi acquisiti per pochi spiccioli e poi rivenduti a fior di milioni nell’arco di un ventennio: l’abbiamo già fatto in passato e magari ci torneremo in altra sede. Di certo il modello funziona, eccome, al punto che la famiglia Pozzo è l’unica in Italia ad aver fatto costantemente del calcio una florida industria, tant’è che una sola squadra non bastava più per allevare giovani prospetti o testare gli innumerevoli calciatori reperiti in giro per il mondo: di qui l’espansione in Spagna e Inghilterra con le filiali Granada e Watford.

Negli ultimi anni la società bianconera ha intensificato progressivamente i rapporti col Brasile, terra del samba e inesauribile serbatoio di talenti in grado di imporsi nel vecchio continente. Certo, per la legge dei grandi numeri non tutti mantengono le promesse. Almeno la metà dei vari Allan, Danilo, Gabriel Silva, Neuton, Naldo, Willians, Maicosuel, Douglas Santos, Guilherme, Jadson, Lucas Evangelista ha già dimostrato di valere grandi palcoscenici, alcuni sono stati rimpatriati in fretta e furia, mentre altri ancora hanno la carta d’identità dalla loro parte, presto o tardi potrebbe arrivare il loro momento.   

Il prossimo potrebbe essere Samir Caetano de Souza Santos, noto semplicemente come Samir, il difensore classe 1994, impiegabile sia al centro che da terzino sinistro, che si sta imponendo all’attenzione generale con la maglia del Flamengo, tra le cui file ha già disputato 67 presenze, comprese le 6 collezionate in Libertadores e quelle accumulate nel campeonato carioca (torneo dello stato di Rio de Janeiro) attualmente in corso.

Ebbene, in vista dell’imminente inizio del Brasileirão il blasonato club rubro-negro starebbe pensando di rinforzare la fascia mancina della retroguardia con Pablo Armero, il nazionale colombiano mai consacratosi in Italia e che al momento fa tappezzeria al Milan. Il cartellino dell’ex West Ham e Napoli è ancora di proprietà dell’Udinese, che ha fiutato l’affare anche sulla scorta del fatto che Samir, in caso di positivo esito dell’operazione, potrebbe avere nel più esperto cafetero un concorrente di livello sulla corsia.

Anche se va evidenziato come sia Mano Menezes che, adesso, Vanderlei Luxemburgo (al suo atto IV sulla panchina del Flamengo) abbiano maggiormente utilizzato il ragazzo da centrale. Scelta approvata da ultimo da Thiago Silva, che lo ha definito il suo degno erede in prospettiva. Niente male per uno specialista di appena 20 anni, nato a São Gonçalo il 5 dicembre del 1994 e cresciuto nei vivai di Fluminense, Audax Rio e appunto Flamengo, con cui ha completato la trafila delle giovanili fino all’esordio in prima squadra regalatogli da Jaime de Almeida nel vittorioso match contro il Criciuma del giugno 2013. Da piccolo temeva di non sfondare a causa di uno sviluppo che tardava ad arrivare, ma poi la natura ha fatto il suo corso e oggi Samir si presenta come un baluardo di 189 centimetri per 83 chilogrammi, forte nel gioco aereo ma anche arcigno in marcatura e munito di un buon senso dell’anticipo.

Il cartellino dell’atleta, già nel giro della Seleção Under 20, appartiene per il 50% all’attuale club, mentre il suo ex Audax ne detiene il 40% e il rimanente 10% è controllato direttamente dalla famiglia. Le ultime rimbalzate ieri dal Brasile, griffate Globoesporte, parlavano di un piccolo gap tra domanda e offerta (5 i milioni di euro richiesti dal Flamengo, 4 quelli offerti dall’Udinese), ma la sensazione è che l’affare abbia buone possibilità di andare in porto, anche a prescindere dalla situazione legata ad Armero. I friulani hanno memorizzato che occorre giocare d’anticipo e in materia hanno già dato sfoggio della loro maestria…

 

Foto: bolacheiabrasil.com.br