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SAMARAS, UN INDOMABILE NELLA STORIA GRECA

25.06.2014 | 09:30

Il match del Castelão sembrava stregato per la Grecia, che aveva un solo risultato a disposizione per accedere agli ottavi per la prima volta nella sua storia: la vittoria, esattamente come l’Uruguay contro gli azzurri. E anche a Fortaleza la maggior pressione alla fine ha fatto la differenza in positivo, malgrado la mala sorte concretizzatasi in occasione dei tre legni colpiti da Holebas, Karagounis e dal romanista Torosidis.

Al minuto 92, infatti, dopo essersi sbattuto come un leone per tutto l’arco della contesa (e aver fornito al quasi omonimo Samaris l’assist per l’iniziale 1-0), l’indomabile Georgios Samaras ha trasformato il rigore procuratosi pochi secondi prima, penalty che manda negli inferi la Costa d’Avorio e nell’Olimpo i greci, meritevoli di intascare il pass per la fase ad eliminazione diretta. Festa grande in casa ellenica, in onore del nostro personaggio del giorno magari verrà eretta una statua da collocare nei pressi del Partenone data la rilevanza del traguardo conseguito.

Oltretutto Samaras non è un attaccante tra i più prolifici, lo score di 9 reti nelle 73 presenze in Nazionale lo testimonia, ed anche a livello di club il giudizio nel complesso non muta: 86 gol realizzati in 12 campionati non costituiscono un bottino invidiabile, specie considerato che gli ultimi 7 li ha disputati tra le file del Celtic Glasgow in un torneo, quello scozzese, che dopo il fallimento dei Rangers ha visto diminuire ancor di più il tasso di competitività. Non un cecchino sotto porta ma comunque preziosissimo in avanti, grazie alla propensione a muoversi lungo tutto il fronte dell’attacco, a dispetto dei 193 cm di altezza che lo rendono chiaramente insidioso anche sulle palle alte. 

Ripercorrendo i passaggi più significativi del suo percorso calcistico, Georgios nasce a Candia, comune dell’isola di Creta, il 21 febbraio del 1985 e inizia ad accostarsi al mondo del calcio difendendo i colori del locale OFI, la squadra dove il padre Ioannis era stato protagonista a cavallo tra gli anni 80 e 90. Già all’età di 15 anni il ragazzo lascia il Paese natio per approdare nel settore giovanile dell’Heerenveen, con cui ultima la trafila fino a debuttare in prima squadra nell’annata 2002-03. Le 25 marcature timbrate in Olanda gli valgono la chiamata del Manchester City, che il 30 gennaio del 2006 versa sei milioni di sterline nelle casse del club della Frisia e ne annuncia l’acquisto. I Citizens non erano affatto la corazzata di oggi, ma in Premier League il giocatore non riesce a lasciare il segno e così dopo due anni esatti fa le valigie per legarsi ai cattolici di Glasgow. Nel settennato trascorso in Scozia (in realtà 6 stagioni e mezza) mette in bacheca 4 titoli e 2 Coppe nazionali, oltre ad una Coppa di Lega.

Al termine del match contro il Dundee dello scorso 11 maggio, la punta greca ha salutato l’ambiente con più di un rammarico: “Andrò via, ma non per mia scelta. Avendo il contratto in scadenza mi sarei aspettato una proposta di rinnovo, ma la società evidentemente non l’ha ritenuto opportuno. Ho parlato a lungo con mister Lennon (ha lasciato anche lui), esprimendogli la mia volontà di rimanere. Anche lui voleva che io restassi, ma purtroppo certe scelte competono ai piani alti. Amo il Celtic, se fosse dipeso da me non sarei mai andato via. Finora non ho avuto contatti con alcuna altra squadra, ma a questo punto è chiaro che dovrò cercarmi una nuova sistemazione”.

Già, ci eravamo riservati la chicca per la fine: fra 5 giorni spirerà il vincolo che lo lega ancora, soltanto formalmente, al Celtic, indi per cui Georgios è tesserabile a parametro zero e certamente la prestazione contro gli ivoriani ha rappresentato un’ottima vetrina in chiave mercato. Recentemente lo svincolato di lusso è stato accostato ai campioni dell’Olympiacos, per Samaras sarebbe la prima esperienza nel massimo campionato greco, ma non ci stupiremmo se a partire da oggi i rumors si infittissero notevolmente, chiamando in causa anche altre compagini. Prima però c’è un sogno da inseguire: il match contro Costa Rica, in programma all’Arena Pernambuco di Recife la prossima domenica, che potrebbe valere i quarti di finale. Il 15 giugno scorso quasi tutti avremmo scommesso sulla partecipazione dell’Italia a questa sfida, ma purtroppo non ci resta che il check-in per Fiumicino.