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Saldi 2015: tutte le migliori proposte – André-Pierre Gignac

10.10.2014 | 20:10

In questa rubrica vi presentiamo i migliori elementi da pescare nel calderone dei calciatori in scadenza. Tutti sappiamo quanto possano squilibrarsi i rapporti di forza tra società e atleti che hanno già varcato la soglia dell’ultimo anno di contratto. Le prime punteranno al rinnovo o, in subordine, alla cessione a gennaio per monetizzare il possibile. I calciatori, a loro volta, faranno pesare ancor di più la loro volontà in sede di scelta della prossima destinazione, forti della possibilità di accasarsi a parametro zero qualora si arrivasse al naturale spirare del vincolo.

 

Lo scorso 4 settembre Marcelo Bielsa, tenendo fede all’appellativo storicamente attribuitogli, El Loco, aveva clamorosamente sparato a zero contro il presidente Vincent Labrune, reo a suo dire di non aver mantenuto alcuna promessa sul mercato: “Avevo presentato una lista di 12 calciatori, neanche uno di loro è stato acquistato. Doria fiore all’occhiello? Mai chiesto il difensore brasiliano (che infatti non ha ancora esordito, ndr). Ebbene, dopo 36 giorni in pochi a Marsiglia ormai lo ricordano, il rendimento dell’Olympique ha spazzato via tutto: primato solitario in Ligue 1, con 5 punti di margine sul Bordeaux e ben 7 sulla corazzata Paris Saint-Germain, al punto che l’ambiente sogna di rinverdire i fasti del mitico OM capace di vincere 4 campionati di fila e una Coppa dei Campioni (in finale contro il Milan) dal 1989 al 1993, prima che lo scandalo corruzione spazzasse via quella compagine, retrocessa per illecito e col patron Bernard Tapie (già numero uno dell’Adidas ed ex Ministro ai tempi di Mitterand) in galera.

In questo inizio di stagione a tinte fortemente biancazzurre, finora a spiccare è stato soprattutto il manouche André-Pierre Gignac, passato progressivamente dallo status di fragoroso flop a quello di goleador trascinatore, certificato dall’attuale leadership in classifica marcatori frutto delle 9 reti messe a segno in altrettante partite. Come è intuibile, per il sodalizio del sud della Francia il problema è rappresentato dall’imminente scadenza dell’accordo che vincola il ventottenne centravanti, il cui futuro all’ombra del Velodrome è molto più che incerto, come testimoniato dalle parole proferite martedì dal già menzionato Labrune: “Per motivi economici al momento non possiamo proporgli il rinnovo auspicato, ma siamo ancora in contatto e speriamo di raggiungere un’intesa entro il termine di questa stagione, sempre che nel frattempo non venga ingaggiato da un altro club”. Un’autentica doccia gelata per gli stessi tifosi che prima lo beccavano per la sua stazza da rugbista, causatagli da uno stile alimentare poco consono a quello di un atleta professionista, mentre adesso – smaltiti i chili di troppo – lo acclamano a ogni piè sospinto, sperando magari in una scelta di vita del loro idolo, chiamato a decidere tra l’optare per un nuovo ingaggio importante (che non dovrebbe aver problemi a trovare da futuribile svincolato deluxe) e il continuare a vestire la maglia della squadra del cuore.    

Già, perché, ripercorrendo le tappe salienti della sua carriera, André-Pierre nasce il 5 dicembre del 1985 a Martigues, a 40 km da Marsiglia, dove si forma fino all’età di 17 anni. Nel 1991 inizia infatti ad inseguire il pallone sgambettando nella locale scuola dell’ES Fos-sur-Mer, prima di entrare nel vivaio del FC Martigues, che lo ospiterà sino al 2002, anno in cui arriva la chiamata del Lorient con cui completa la trafila delle giovanili per poi debuttare tra i grandi datato agosto 2004. In totale sono 54 le apparizioni collezionate (11 i gol all’attivo) con la casacca dei Les Merlus fino al 2007, periodo intervallato da una parentesi tra le file del Pau in terza serie.

Nell’estate del 2007 si scatena un putiferio: Gignac firma un pre-contratto con il Lille, che aveva raggiunto anche l’accordo con il Lorient sulla base di 4,5 milioni di euro. Dopodiché irrompe il Tolosa, che riesce a farsi preferire offrendo al ragazzo più del doppio dell’ingaggio promessogli dal LOSC e il 27 giugno ne annuncia l’acquisto, ratificato dopo mille polemiche. Dopo una prima annata sventurata, in cui trova la via della rete soltanto in due occasioni, l’attaccante esplode nella stagione 2008/2009 trascinando Le Téfécé in Europa League e laureandosi capocannoniere dall’alto delle sue 24 reti. Le voci di mercato impazzano, ma alla fine André-Pierre rimane con non troppe motivazioni all’ombra del Municipal. Raymond Domenech, che lo aveva fatto esordire con i Bleus nella primavera del 2009, lo convoca ugualmente per la nefasta spedizione mondiale e, al ritorno dal Sudafrica, Gignac riesce a coronare il sogno di trasferirsi al Marsiglia, che il 20 agosto del 2010 scuce ben 18 milioni più bonus per il suo cartellino e gli fa sottoscrivere un quinquennale. Il primo biennio è disastroso: appena 9 gol in campionato, rapporto burrascoso con Deschamps, ambiente più che ostile nei confronti dell’atleta che conferma appieno l’adagio del nemo propheta in patria. Insomma, gli ingredienti per l’addio anticipato ci sono tutti e infatti l’Olympique definisce con il Fulham la cessione della punta in prestito con diritto di riscatto. L’operazione però salta inaspettatamente, a Craven Cottage restano a bocca asciutta e il diesel APG ingrana le marce alte. Tredici le marcature nell’edizione 2012-13 della Ligue 1, sedici in quella scorsa più ulteriori 11 tra Coppa di Francia e Coppa di Lega. Mentre dell’attuale exploit, valsogli anche il ritorno in Nazionale (dove ha ritrovato Deschamps), abbiamo già parlato.

Adesso l’ariete, tirato a lucido da Bielsa, è massimamente concentrato sul sogno OM, ma i prossimi saranno anche i suoi mesi. Qualora a gennaio i marsigliesi fossero ancora in lotta per il titolo, difficilmente si priverebbero in corsa di elementi cardine (anche André Ayew e Morel sono in scadenza), a prescindere dal ridimensionamento in atto.

A chi potrebbe far comodo André-Pierre a parametro zero? Davvero a tanti. Certo, imporsi da titolare in uno dei principali top club europei sarebbe difficile, ma al giorno d’oggi specialmente le grandi, impegnate su più fronti, necessitano di coperte lunghe e alternative di livello. E la linea di confine è sottile: abbassando l’asticella, l’esplosività di Gignac sarebbe un toccasana per ogni team di medio-alto lignaggio del vecchio continente.  

                                                                                    Jody Colletti       Twitter: @jodycolletti

Foto: Facebook André-Pierre Gignac