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Sacchi: “Gattuso studia da grande, mi sta sorprendendo. Milan? Li avrei ammazzati tutti se…”

02.12.2018 | 11:37

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Arrigo Sacchi, ex tecnico di Milan e Parma, ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport in vista della sfida tra rossoneri e gialloblù: “Due società e due città che mi hanno dato moltissimo e alle quali mi auguro di aver restituito qualcosa attraverso il bel gioco. Senza il Parma prima e il Milan poi io non sarei mai diventato quello che sono: logico che mi senta debitore. Berlusconi? Il Cavaliere è un uomo pratico. Mi disse: ‘Se lei fa giocare così il Parma, con una banda di ragazzini, chissà che cosa può fare con il Milan’. Gli risposi: ‘Dipende dalla disponibilità che mi danno i giocatori’. Appena arrivato a Milanello, con Pincolini, concordai di diminuire i carichi di lavoro del 20%. ‘Questi non sono abituati: li ammazziamo tutti se li alleniamo come a Parma’. D’Aversa? Ha fatto risultati importanti e di questo gli va dato merito. Io amo di più gli allenatori che chiedono alle loro squadre di impossessarsi del gioco, si sa, ma non si può negare che D’Aversa abbia fatto grandissime cose. La squadra è costruita benissimo, Inglese e Gervinho si integrano alla perfezione. È vero che giocano molto sul contropiede, ma sono proprio una squadra di eroi: tutti danno il 200%, si sacrificano, lottano. Gente perbene che merita il posto che si è conquistato. Il Milan? Mi sembra che sia stato molto sfortunato. Tanti infortuni, e tutti piuttosto gravi, in una sola stagione è difficile vederli. E quando hai simili problemi è complicato mettere insieme una squadra di alto livello. Eppure Gattuso ci sta riuscendo: lui sì che mi sta sorprendendo. Sta studiando da grande, vedo che si impegna moltissimo, che è sempre concentrato sul lavoro. È un ragazzo straordinario, generoso, appassionato. E poi ha riportato al Milan ciò che negli ultimi anni mancava: il senso di appartenenza. Il Milan, dopo il Real Madrid, è la squadra che ha vinto di più, ma si era perso l’orgoglio di indossare una maglia tanto importante. Ringhio ha rimesso questo sentimento fondamentale al centro del campo”.

 

Foto: Marca