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Sabatini: “La Roma è stata la mia vita. Vado via col rammarico per il mancato scudetto”

07.10.2016 | 13:26

Walter Sabatini, ex direttore sportivo della Roma, ha parlato in conferenza stampa dopo l’ufficialità dell’addio al club giallorosso. Queste le sue parole: “Vi ringrazio tutti per essere qui. La prima volta che sono entrato qui dentro stavo meglio, poi l’alta pressione ha cambiato un po’ le cose. Non mi ricordo la mia prima conferenza stampa, potrei tornare su alcune cose, ma andiamo avanti. Non sarà un bilancio definitivo, questa è ancora la mia squadra: non ci sarò fisicamente, ma sarò comunque partecipe. Abbiamo ancora qualche chance di non chiudere il cerchio da sconfitti, smentendo le comprensibili opinioni generali che sento in giro. La squadra è competitiva, allenata in maniera perfetta da Spalletti, si può fare bene in campionato. Ho fatto un ciclo lungo di 5 anni, con un’osservazione che faccio costantemente dentro di me: abbiamo una struttura che funziona, di gente che sa quello che fa. Da un punto di vista emotivo è mancata la convocazione al Circo Massimo dei tifosi della Roma. Non era tanto un sogno, ma una speranza che si è accesa saltuariamente rispetto alle squadre scese in campo in questi anni. Ho pensato che prima o poi le squadre di questo quinquennio avrebbero potuto competere per un risultato eclatante, la vittoria dello scudetto. È un grande rammarico, c’è frustrazione per questo. Ma non è rabbia, è una tristezza cupa, probabilmente irreversibile, a meno che non ci sia uno scatto immediato in questa stagione. Non mi vergognerei di questa Roma, sono anni che siamo competitivi, abbiamo fatto due secondi e un terzo, con un allenatore, Spalletti, che considero straordinario e con un gruppo competitivo. Io sono stato il direttore sportivo della Roma, lo sono stato esclusivamente, ho annullato totalmente la mia persona fisica e giuridica, non ho fatto niente se non il direttore sportivo della Roma. Non ho mangiato, scritto, urlato, litigato, senza sapere di essere il ds della Roma. Questa esperienza è stata la vita, non una frazione di vita. Ammetto di aver fatto degli errori, che puntualmente e giustamente sono stati sottolineati. Non mi piace che Baldini, Baldissoni siano definiti come dei massoni, cosa che forse succederà anche con Gandini. C’è sempre stata questa tendenza degli ‘individui’, non della stampa, a criticare e distruggere la Roma ed i suoi dirigenti, io ho sempre accettato le critiche e lo farò sempre. I latrati a pagamento magari un giorno ci potranno anche aiutare. Non trattiate i dirigenti della Roma come carne al macero, sosteneteci. Non possiamo permetterci di competere con alcuni club, dobbiamo essere dei ‘rissaioli’, io ho sempre fatto così perché è nelle mie corde. Quest’ultimo calciomercato è stato statico e noioso, poco mi ha rispecchiato, ma abbiamo deciso così anche per via degli infortuni di Rüdiger, Vermaelen e Mario Rui. L’anno scorso invece è stata una sessione pirotecnica, schizofrenica anche per via della UEFA come poi l’ultima, dove prendevamo due vendendo uno solo. Chi è stato venduto è stato anche sostituito bene come nel caso di Benatia-Manolas. Ammetto di aver preso anche della cantonate, una è Piris, il povero Piris che effettivamente non era da Roma. Totti? Gli darei il premio Nobel per la fisica, visto che non gli hanno mai dato un Pallone d’Oro. Le sue giocate non sono riproponibili, mentre alcuni campioni che lo hanno preceduto sono comunque stati emulabili. Ha messo in discussione Einstein, Keplero ed altri con le sue traiettorie. Costituisce però anche un ‘tappo’ che oscura un gruppo di lavoro, tutti faranno fatica a staccarsi da questo ‘pezzo di carne’ che è Totti per molti. Commissioni?Quando risate che vi siete fatti! Non c’è nulla di quello che dite voi: le vacanze pagate, le mig**** pagate. Non ci sono favori per nessuno, abbiamo fatto qualche caz***, ma questi individui venissero con me in tribunale con un consorzio, la ‘Cialtroni and co.’, e venissero a perdere! Poi non li mando in beneficenza i soldi che mi darete, vado a giocarli fino a che non gli ho persi tutti! Tanti acquisti? Ne avrei presi altri 100 di giocatori! E’ stata dura vendere tanti ragazzi, cedere Lamela però mi ha proprio ucciso! Erik era un 19enne e chiesi uno sforzo, un’operazione difficile ed inquinata. Poi venderlo è stato un dolore davvero grande. Molto spesso mi viene consigliato di prendere qualcuno, poi però io non lo faccio se non credo ne valga la pena. Una volta in 20 anni mi è capitato…”.

 

Foto: sito ufficiale Roma