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Roma, infuria la polemica tra Pallotta e il Prefetto Gabrielli

09.12.2015 | 15:59

È polemica nella Capitale tra il Prefetto, Franco Gabrielli, e il presidente della Roma, James Pallotta. Tutto è partito dalle dichiarazioni del numero uno del club giallorosso, che nei giorni scorsi aveva parlato di un vertice fissato per discutere dell’annosa questione delle curve (divise) dello stadio Olimpico. Scenario smentito da Gabrielli, che oggi ha aggiunto: “Io sto a Palazzo Valentini e sono facilmente reperibile sia di giorno che di notte, quindi forse c’è qualche difetto di comunicazione. Io non mi nego a nessuno e come dico sempre ricevo chiunque, cani e porci, ma di certo non mi piace che si comunichino impegni non fissati, è come se io dicessi che adesso mi devo vedere con Obama. La buona educazione, istituzionale e non, presuppone che io chieda a qualcuno di incontrarlo e poi se quel qualcuno mi dice di sì posso comunicarlo: io non dico mai che incontrerò qualcuno se non l’ho nemmeno sentito”. Alle dichiarazioni del Prefetto, Pallotta ha replicato così: “Ho appena letto le dichiarazioni di Gabrielli, io dovrei essere il cane o il porco? Perché se fossi il cane dovrei abbaiare, mentre se fossi il porco dovrei grugnire”. Immediata la controreplica di Gabrielli: “Spiace constatare che il presidente Pallotta, evidentemente non conoscitore della lingua, sia stato indotto in errore dai suoi uomini, perché quello che ho detto, in italiano, si chiama iperbole. Qui non si tratta di cani e porci, né di offendere nessuno, ma semplicemente di rimarcare la massima disponibilità della prefettura e del prefetto di Roma ad incontrare chiunque, anche i personaggi di grande lignaggio. Il punto è solo uno: bisognerebbe chiederli gli appuntamenti prima di darli, invece non ci si è mai presi questo disturbo”.