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Rizzoli: “VAR migliorabile, ma il bilancio è positivo per tutti. Su 400 episodi…”

30.10.2017 | 00:26

Nicola Rizzoli, designatore arbitrale e sviluppatore del VAR, è intervenuto ai microfoni de La Domenica Sportiva su Rai Sport. Ecco le sue considerazioni: “Il VAR aiuta ad avere più serenità, ma gli arbitri erano già qualitativamente pronti. Sicuramente è ancora migliorabile. Il numero di episodi sulle quali incide il VAR è notevole. La maggior parte degli episodi però sono silent check, ossia situazioni valutate dal VAR senza coinvolgere l’arbitro: su 400 totali solo 27 episodi sono stati discussi e modificati. E sono pochi. Abbiamo fatto un protocollo per tutelare il gioco ed evitare che venga sempre interrotto lo sviluppo. Abbiamo pensato ad un tempo limite entro il quale intervenire ma non andava bene, quindi abbiamo pensato alla collocazione sul campo ma anche quello non andava bene. La soluzione migliore è stato limitare l’intervento entro l’inizio dell’azione d’attacco. Capire dove e come un arbitro ha sbagliato è fondamentale. Il calo dei gialli per proteste è estremamente positivo: sono diminuite del 26%. Il bilancio è positivo per tutti, anche per le squadre stesse. All’inizio del campionato ci sono stati moltissimi problemi di comunicazione che hanno portato via tantissimo tempo. Ci aspettavamo una media di interventi degli arbitri di circa un minuto, un minuto e venti: ora siamo rientrati nei tempi giusti. La visione diretta dell’arbitro viene presa solo quando una decisione è soggettiva. Altrimenti c’è il VAR per le decisioni oggettive. Federazione, AIA e Lega, per la prima volta in un accordo comune, si sono voluti portare avanti rispetto a tutti sul VAR e a Coverciano sta nascendo una cabina VAR dove fare pratica, diventerà un centro importante per fare pratica. Gli altri sanno che il campionato italiano è molto difficile da arbitrare, quindi è tutto piuttosto interessante. Gli arbitri non sono sminuti dalla tecnologia: questa va guidata e gestita da uomini. La differenza la fa anche il pilota. Voglio pensare che la tecnologia sia sempre a supporto dell’uomo e che non lo comandi mai. Così non è sminuire. In altri campionati la stessa tecnologia non è stata applicata con lo stesso ben utilizzo visto qui da noi in Italia”.

Foto: FIGC