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RIGONI, UN CAPOLAVORO

24.09.2013 | 10:39

Erano circa le 18.40 dello scorso sabato quando la sua prodezza ha trafitto Kelava, facendo esplodere il “Bentegodi” e fissando il risultato sul definitivo 2-1: il primo sorriso del Chievo edizione 2013-14 reca nitida in calce la firma di Luca Rigoni, che si sta confermando cuore pulsante della mediana dei mussi volanti anche nel nuovo corso targato Sannino, dopo esserlo già stato nelle gestioni Pioli, Di Carlo e Corini. Luca nasce a Schio, nel vicentino, il 7 dicembre del 1984 e non può che formarsi nelle giovanili del Vicenza, habitat naturale della dinastia Rigoni: il padre Gianluigi fu protagonista con la mitica maglia della Lanerossi e anche il fratello Nicola, oggi in prestito alla Reggina ma anch’egli di proprietà clivense, è cresciuto con le strisce biancorosse indosso, seconda pelle di famiglia.

Nella stagione 2002-03, all’età di 18 anni, esordisce in prima squadra prima di divenirne un punto fermo – agli ordini di Beppe Iachini – l’annata successiva, chiusa con un bottino di 31 presenze e 2 gol all’attivo. Il copione si ripete nel 2004-05, il biondo centrocampista è un intoccabile sia per Viscidi che per Bellotto, ma il suo contributo non basta ad evitare la retrocessione in C1 sancita dal play-out perso contro la Triestina. Ma la terza serie poco si attaglia ad un profilo come quello del centrale, che nell’estate del 2005 si trasferisce alla Reggina, che lo preleva in comproprietà facendolo debuttare in serie A alla prima giornata contro la Roma. L’esperienza in riva allo Stretto, però, non si rivela fortunatissima e così a gennaio Rigoni torna in B per sposare la causa del suo mentore Iachini, frattanto passato al Piacenza. Nella turbolenta estate del 2006, autentica croce e delizia per il calcio di casa nostra – sconquassato da calciopoli ed esaltato dal quarto alloro mondiale conseguito in quel di Berlino – il Vicenza ne riscatta interamente il cartellino, affidandogli nuovamente le chiavi della zona nevralgica. All’ombra del “Romeo Menti”, Luca trascorre altri 18 mesi, nel corso dei quali colleziona altri 51 gettoni impreziositi da 3 reti. Nel gennaio del 2008, per il veneto è nuovamente tempo di fare le valigie e di percorrere i 58 km che separano la città del Palladio da Verona. Indovinate chi allenava il Chievo in quella stagione ? Il solito Iachini, che vuole al suo fianco il pupillo nella cavalcata che si concluderà con la promozione nella massima serie.

Nella città di Romeo e Giulietta Rigoni trova la sua dimensione ideale, sono 134 sin qui le presenze totalizzate in maglia gialloblu e in 7 occasioni il centrocampista ha bucato i portieri avversari, non disdegnando le conclusioni verso lo specchio specie dalla distanza, con stoccate secche e precise. Ottimo schermo davanti la difesa, il protagonista odierno del nostro spazio coniuga perfettamente qualità e quantità, rivelandosi prezioso anche in fase d’interdizione. Fosforo e polmoni al servizio di Sannino, la salvezza dei clivensi passa anche dai suoi piedi.