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RICHARDS, UNA ROCCIA PER MONTELLA

02.09.2014 | 10:11

Difensore centrale, mediano davanti alla difesa e terzino destro. E’ il più giovane difensore di sempre della nazionale inglese. Un metro e ottanta per 83 chili: un fisico possente e cattiveria al punto giusto. Anzi, a volte anche di più. Chiedere a Balotelli. Può dormire sonni tranquilli Vincenzo Montella, dopo l’ultimo acquisto in casa Fiorentina. Micah Richards, appena arrivato in prestito dal Manchester City, può vantare  un profilo che è più di una garanzia. Per la difesa viola dunque un bel colpo. L’unica incognita forse è il calcio italiano. Riuscirà Richards a tenere a bada fisico e agonismo in un campionato complicato come quello nostrano? Micah Lincoln Richards è nato a Birmingham il 24 giugno 1988. Praticamente da sempre al Manchester City, dove ha giocato anche nelle giovanili, arriva in prima squadra nel 2005 per restarci fino al 2014. Fino all’anno scorso mette in fila ben 180 presenze e 6 gol. Una storia lunga e piena di emozioni, quella al Manchester City: indossando la fascia da capitano per la prima volta il 16 settembre 2007 contro l’Aston Villa, Richards diventa il più giovane capitano del Manchester City di sempre, battendo il ventunenne Steve Redmond. Alti, dunque, ma anche bassi. Come quando il 15 dicembre 2011 finisce su tutti i giornali sportivi del mondo per una rissa con Balotelli, durante l’ultimo allenamento del City prima della partita con l’Arsenal. Un diverbio subito fatto rientrare dall’allora tecnico degli inglesi, Roberto Mancini, ma che resterà nella storia dei Citizens come uno dei tanti episodi da ricordare legati a Richards (e a Balotelli). L’arrivo alla Fiorentina per il difensore inglese rappresenta un ulteriore trampolino di lancio: ormai riconosciuto a livello europeo sia nel campionato inglese che nelle coppe, Richards cerca l’affermazione anche in Italia. In un torneo dove i difensori sicuramente devono subire pressioni tecniche e psicologiche molto diverse da quelle inglesi. La sfida di Montella è quella di farlo integrare il prima possibile con il gioco all’italiana.