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RE BENZEMA, UNA SENTENZA

10.03.2022 | 12:58

Il primo gol ha riacceso la speranza, il secondo ha rimesso il risultato in parità, il terzo ha sancito la rimonta. Poi il boato, lo stadio impazzito, l’abbraccio dei compagni, l’esultanza davanti ai tifosi: tutto in diciassette emozionanti minuti, nei quali Karim Benzema ha aggiunto un’altra incredibile pagina al già ricchissimo libro della sua carriera. Perché questo lasso di tempo è servito per regalare al Real Madrid l’epica rimonta negli ottavi di finale di Champions League contro il Paris Saint-Germain, partito favorito non solo per l’enorme potenziale offensivo rappresentato dal devastante tridente della formazione di Mauricio Pochettino, ma anche perché il successo dell’andata unito al momentaneo 0-1 maturato a fine primo tempo rendevano saldo il terreno sotto i piedi dei parigini.

Certo, il fuoriclasse francese non ha fatto tutto da solo: la rimonta è stata possibile anche perché a servirlo c’era un altro giocatore dalla classe infinita, quel Luka Modric che soprattutto in occasione del secondo gol ha fatto stropicciare gli occhi al Bernabeu prima con una cavalcata per tutto il terreno di gioco in cui ha superato mezza retroguardia parigina, poi con l’assist che ha messo il numero nove davanti a Gianluigi Donnarumma. A questo si aggiunge la sbadataggine di una difesa, quella del PSG, che ad un certo punto è andata totalmente nel pallone aprendo la strada al ribaltone.

Un fattore reso possibile anche grazie all’atteggiamento dello stesso francese che, grazie alla corsa con cui ha pressato e forzato all’errore Donnarumma portando poi alla rete del pareggio che ha caricato il Bernabeu, ha acceso l’entusiasmo del pubblico e dato nuova energia alla sua squadra. Del resto, Benzema è un calciatore che in determinate partite sa come si fa, dal momento che nelle competizioni continentali ha segnato ben 83 reti fra Real Madrid e Lione, partecipando da grande protagonista alla vittoria di quattro Champions League e tre Supercoppe, oltre ad aver aggiunto alla bacheca quattro mondiali per club.

Una longevità che dura nonostante intorno a lui siano cambiati tanti compagni di reparto: anzi, con ogni probabilità è stato proprio l’addio di Cristiano Ronaldo ad aumentare la responsabilità sulle spalle del numero nove, che da allora si è caricato sulle spalle il Real Madrid. Una resistenza agli anni che passano dimostrata anche dai numeri: se la prima tripletta in Champions League era stata realizzata nel lontano 2010 contro l’Auxerre, ieri è diventato il calciatore più anziano a realizzare tre gol nella stessa partita della competizione, superando Olivier Giroud.

Numeri da urlo, che permettono di far sognare i tifosi del Real Madrid. E, perché no, nel caso in cui i Blancos dovessero vincere la competizione, un pensierino al pallone d’oro…
Foto: Twitter Real Madrid