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RADONJIC, IL DIAMANTE DEL MARSIGLIA

07.01.2021 | 16:10

Nemanja Radonjic nasce a Niš, città serba che prende il nome dal fiume che la attraversa, il Nišava, il 15 febbraio del 1996.

Inizia a giocare a calcio nelle squadre della sua città natale, lo Zeleznicar prima e il Radnicki poi.

Considerato fin dalla giovane età come uno dei talenti più puri del calcio serbo viene consigliato da un amico di famiglia alla Stella Rossa, la squadra del cuore di Nemanja. Arrivato a Belgrado, decide di tornare a Niš per allenarsi e tornare in treno ogni weekend a Belgrado per disputare le partite.

Un anno dopo arriva la chiamata degli storici rivali del Partizan: una proposta che, nonostante la fede calcistica, risulta difficile da rifiutare per Nemanja che tuttavia sogna in gran segreto un ritorno alla Stella Rossa.

Proprio al Partizan inizia a mostrare i primi segni di insofferenza che ripercuote con una vita sregolata fuori dal campo: iniziano le prime frizioni col presidente per via delle tante uscite notturne e, di conseguenza, la scarsa incisività sul campo. Nonostante i problemi caratteriali, la società serba gli offre un contratto da professionista, ma Radonjic rifiuta. Troppo amore, dichiarato fin da sempre per la Stella Rossa.

Ecco dunque la Romania, dove però rimane poche settimane prima di trasferirsi alla Roma, con Sabatini che stacca un assegno di 4 milioni per assicurarselo ed aggregarlo alla Primavera di Alberto De Rossi. In maglia giallorossa però, riesce a collezionare solamente tre e presenze e un gol, al Torneo di Viareggio del 2014. A fine torneo finisce in prestito all’Empoli, guidato allora da Maurizio Sarri. Anche qui però non riesce ad imporsi e viene rispedito dai toscani nella capitale. Nel giugno 2015 diventa uno dei calciatori più parlati nelle cronache giallorosse. Purtroppo non per meriti sportivi. Si scopre infatti che dell’assegno da 4 milioni staccato da Sabatini, 3,1 erano destinati al suo procuratore, Ramadani.

Nel 2017 viene ceduto alla tanto amata Stella Rossa, e alla prima partita, il preliminare di Europa League contro il Krasnodar, va a segno e realizza il sogno: segnare ed esultare sotto la curva del Marakana.

Le buone prestazioni in patria valgono un’altra chiamata dal grande calcio: quella del Olympique Marsiglia. In Francia ritrova quel Rudi Garcia che lo ha voluto al ritiro estivo con la Roma e che è ancora convinto di poter estrarre il talento offuscato da una testa che non ha sempre aiutato.

Esterno molto veloce, che ama partire da sinistra per poi rientrare sul destro anche se in grado di usare allo stesso modo il piede destro come il sinistro. Nonostante queste abilità gli consentano di non offrire punti di riferimento agli avversari, le sue qualità tecniche e fisiche sono state spesso annullate da una vita piena di eccessi fuori dal campo, che ne hanno condizionato le prestazioni. Dopo una prima annata sottotono in Provenza, si è ripreso nella seconda stagione, dove ha messo a segno 5 gol e tantissime ottime prestazioni.  I tifosi dell’ OM stanno letteralmente impazzendo per Nemanja, tanto da averlo ribattezzato il “Cristiano Ronaldo serbo” per le sue decisive reti.

I fantasmi romani e non solo, sembrano scacciati, e la luce è stata riaccesa. Ora è tempo di mantenerla accesa. In campo così come fuori.

 

Foto: Getty Images