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Prof. Castellacci: “Il protocollo andava cambiato dopo la sentenza su Juve-Napoli”

24.03.2021 | 18:22

Enrico Castellacci - FIGC - Sito ufficiale

Il professor Enrico Castellacci, storico medico della Nazionale italiana di calcio ha commentato a Rai Radio1 Sport le dimissioni del tecnico di Orzinuovi dalla panchina viola ma ha anche parlato del protocollo Covid da rinnovare.

Queste le parole sulle dimissioni di Prandelli, con cui ha lavorato dal 2010 al 2014 in Nazionale: “Tutte le cose che Cesare ha fatto le ha fatte con grande forza, passione e determinazione. È un uomo di grandissima sensibilità e valori umani, io ci ho vissuto 4 anni insieme e siamo rimasti molto amici. Conosco i suoi occhi e ultimamente li vedevo poco sereni. Non l’ho ancora chiamato, magari lo farò stasera. La lettera mi ha emozionato: ci ho visto la sua fragilità ma anche la sua forza, quella di reagire per allontanarsi dalla causa del suo malessere. Ritengo che non sia la sconfitta di un uomo, ma forse una presa di coscienza lucida di un momento critico che sta passando. È una lettera estremamente lucida, anche se quelle sull’addio al calcio mi sembrano parole dettate dal momento: ha troppo amore verso il suo lavoro per potersi definire un addio reale, secondo me. Non so dire se l’allenatore abbia anche il ruolo di fare da parafulmine: certamente è un uomo che assume nel suo incarico grandissima responsabilità e ne prende atto”.

Sul protocollo anti-Covid: “Le conseguenze del Covid sui giocatori? Già un anno fa sospettavamo che il virus potesse intaccare non soltanto i polmoni ma anche altri organi, come fegato, pancreas, reni. Non abbiamo ancora studi precisi, ma sappiamo che chi ha contratto il Covid in maniera sostanziale potrebbe aver avuto qualcosa in più a livello organico: ecco perché sono necessari accertamenti approfonditi multiorgano. Il Covid lascia strascichi, anche fra chi l’ha avuto in maniera asintomatica. La questione dei rinvii delle partite per Covid? Si sapeva che dopo Juve-Napoli si sarebbe verificato qualcos’altro. È davvero assurdo che il protocollo sia rimasto tale dopo quel precedente, e sapendo che l’organo competente sempre e comunque sarebbe stato la Asl. Magari ci vorrebbe uniformità fra le Asl. Ma intanto basterebbe un po’ di buon senso e cambiare il protocollo”.

Foto: FIGC – Sito ufficiale