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Prandelli: “Balotelli? Deve dimostrare di essere un campione, merita la Nazionale. Su Mancini, Ventura e il Var…”

28.05.2018 | 09:41

prandelli genoa

Cesare Prandelli, ex allenatore della Nazionale dal 2010 al 2014, ha parlato, fra le altre cose, del nuovo ciclo azzurro, di Roberto Mancini e Mario Balotelli in un’intervista rilasciata a Radio Uno: “Balotelli? Mancini merita tutti i riflettori perché ha messo sul tavolo un valore nazionale e non economico, non è mai semplice rinunciare ai soldi per presentarsi in questo modo. Complimenti a lui che sta portando anche grande entusiasmo. Balotelli? La cosa più importante l’ha detta lui: si sente più responsabile, anche grazie ai figli. Il talento c’è sempre stato, ora deve dimostrare di essere un campione. Dipenderà, come sempre, tutto da lui. Quando abbiamo ripreso un cammino tecnico, la mia Nazionale aveva comunque giocatori di grandissima caratura tecnica e di personalità. Avevamo una buona base. Mancini invece deve ripartire da capo, da quei giocatori che hanno esordito con noi. Purtroppo in questo momento molti calciatori devono utilizzare la Nazionale per fare esperienza perché i club non bastano. Il calcio non è mai fermo, è sempre in evoluzione, devi saper leggere le situazioni e studiare chi ottiene risultati. I grandi calciatori se li metti nei ruoli giusti e dandogli il giusto peso, puoi ottenere il massimo. Però ci sono squadre come il Manchester City e il Liverpool che hanno dimostrato qualcosa di nuovo: squadre che pressano a tutto campo. Anche al Mondiale penso che vincerà chi sposerà questa filosofia. L’Italia ha sempre una buona base, basta pensare alle squadre Under. Fino ai 20 anni siamo molto competitivi, poi penso che la differenza rispetto ai calciatori stranieri è che i giocatori di talento a 16-17 anni prendono e vanno all’estero per fare esperienza e crescere. Gli stranieri arrivano in Italia con grandi motivazioni, trovano più spazio e possono crescere. Le seconde squadre? Ovvio che sono d’accordo. Ventura? Io posso portare la mia esperienza. Nei miei quattro anni il clima era sereno, con persone sensibili e competenti. Non abbiamo vissuto momenti particolari come quelli che dice di aver vissuto Ventura. Io ho dato le dimissioni, forse è l’unica cosa che un allenatore può fare quando sente di non poter più fare il massimo. Buffon? Bisogna stare attenti a mettere un punto con lui. E’ uno dei più grandi di tutti i tempi e ha superato tanti momenti di crisi. Forse ha ancora qualche sogno e qualcosa da dare, se deciderà di fare questa scelta, lo vedremo ancora protagonista. Il calcio va verso l’estetica o verso i risultati? Ci sarà sempre questa lotta. Quando vinci per tanti anni, pretendi il gioco e viceversa, quando giochi bene e non vinci, poi chiedi le vittorie. Mondiali? Non tiferò per nessuna Nazionale, sosterrò chi porterà qualche novità. Sarà un Mondiale molto equilibrato e ce lo auguriamo per lo spettacolo.  Futuro di Balotelli? Io l’ho convocato in Nazionale 8 anni fa perché avevamo visto qualità che in pochi, in Europa, avevano. Lui ha detto che è maturato, ora sarà il campo a dire se è la verità o meno. I giovani che mi hanno impressionato? Ci sono giocatori interessanti. Quelli che ha convocato Mancini sono tutti interessanti. Non faccio nomi perché altrimenti i procuratori di chi non cito mi assillerebbero. Var? E’ un mezzo democratico, la miglior innovazione che il calcio potesse avere. E’ uno strumento straordinario. Un consiglio a Mancini? Impossibile dare dei suggerimenti a chi ha un’esperienza internazionale come la sua. L’unica cosa che devo dire è che nel futuro, dovrà pensare di portare la Nazionale sempre verso la gente”.”

Foto: Independent