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POHJANPALO, TORTA E CANDELINE PER IL PRINCIPINO DELLE TRIPLETTE

13.09.2016 | 09:30

Settembre, mese aureo per i marcatori “multipli”. L’anno scorso Robert Lewandowski di questi tempi rifilò 5 reti al Wolfsburg in soli 9 minuti, un record che probabilmente mai verrà messo in discussione a livello di campionati top. Ieri sera Romelu Lukaku ha impiegato 11’ per travolgere il Sunderland a domicilio: tre gol, Everton secondo in classifica e primi venti di crisi in avvicinamento alla panchina di David Moyes, scelto dai Black Cats per il dopo Allardyce malgrado i recenti flop con Real Sociedad e, soprattutto, Manchester United. Ma il weekend calcistico in realtà ha mandato in orbita, più di tutti (Higuain compreso con la splendida doppietta al Sassuolo, siglata nello spazio di 5 dei primi 9 minuti di gare), un altro bomber. Un finlandese semisconosciuto, perlomeno alla maggioranza degli appassionati di calcio. Stiamo parlando di Joel Pohjanpalo, l’attaccante finlandese – che proprio oggi compie 22 anni – assurto agli onori delle cronache pallonare per la tripletta con la quale, sabato pomeriggio, dal 34’ della ripresa in poi ha mandato in visibilio la BayArena. Roger Schmidt, allenatore del Bayer Leverkusen impegnato in casa contro l’Amburgo, lo aveva lanciato nella mischia 7 minuti in prima al posto di Mehmedi. Una scelta che aveva già pagato parzialmente alla prima di Bundesliga, quando il finnico – all’esordio assoluto in maglia rossonera, subentrando ad Aranguiz al 78’ – dopo appena un giro di orologio aveva regalato alle Aspirine l’illusorio pareggio con una precisa incornata, poi vanificata dal gol vittoria realizzato da Stindl per il suo Borussia Moenchengladbach. Stavolta Pohjanpalo è andato oltre: anche in questo caso il Leverkusen stava perdendo 1-0, ma al triplice fischio il tabellone dello stadio indicava 3-1 come risultato finale. Nell’ordine: facile tap-in di testa a porta sguarnita, bordata al volo di collo pieno a uscire, preciso destro sul primo palo per confezionare l’hattrick, ultimi due sigilli arrivati dopo il 90’. Quattro tiri in porta nel massimo campionato tedesco, quattro gol. Considerati i recuperi, fanno 4 gol in 40 minuti giocati nei due spezzoni, anche se i siti di statistica ne contano soltanto 30, dal momento che l’extra-time non viene calcolato. Dettagli, rispetto all’incredibile magic moment vissuto dal centravanti arrivato dal profondo nord, che nemmeno nei suoi sogni più audaci avrebbe potuto immaginare un impatto così devastante con la massima serie teutonica.

Prima di ripercorrere in breve le tappe che hanno contraddistinto, sin qui, la carriera del nostro protagonista quotidiano, va ricordata un’altra impresa simile, ma ancor più incredibile, della quale si era reso autore quattro anni fa. Nell’aprile del 2012, all’età di 17 anni, quando non era fisicamente strutturato come oggi (185 cm per 72 kg), lo specialista classe 1994 entrò nel guinness della Veikkausliiga con un’altra tripletta sensazionale: a beneficiarne l’HJK Helsinki, vittima l’IFK Mariehamn. Anche allora situazione ribaltata dallo 0-1 al 3-1, ma a Joel furono sufficienti appena 162 secondi (quindi meno di 3 minuti) per fare stropicciare gli occhi a tutti gli spettatori, letteralmente increduli: solito stacco aereo, stop in giravolta e sinistro all’angolino e destro dal limite dell’area. Nella sua città natale intuirono subito che quel ragazzino di strada ne avrebbe fatta tanta: con le debite differenze di ruolo e palmarès, perché il mitico Jari aveva caratteristiche diverse oltre ad indossare elegantemente la maglia numero 10, dopo Litmanen  la Finlandia potenzialmente potrebbe aver trovato un’altra stella in grado di rappresentare al meglio il Paese sui manti erbosi.

Joel nasce appunto a Helsinki, il 13 settembre del 1994, e si forma calcisticamente nel vivaio del Klubi-04, la seconda squadra dell’HJK con cui va a segno ben 33 volte (in 21 partite) nella stagione 2010-11 disputata tra i cadetti. Numeri che gli consentono di iniziare a misurarsi con i “grandi”, a partire dal debutto contro il Rops Rovaniemi dell’ottobre 2011. Dopo 71 presenze e 24 gol arriva la grande chiamata del Bayer Leverkusen, storia dell’estate 2013, con i rossoneri di Germania che lo girano immediatamente all’Aalen, militante in 2.Bundesliga (6 marcature) e successivamente, sempre in prestito però biennale, al Fortuna Dusseldorf, esperienza positiva il primo anno (11 gol), un po’ meno il secondo conclusosi la scorsa primavera, con appena 2 gol all’attivo. In estate Rudi Voeller e il già citato Roger Schmidt hanno deciso di richiamarlo alla base, per completare un roster offensivo di tutto rispetto, comprendente i vari Chicharito Hernandez, Kiessling e il neo acquisto Kevin Volland. Proprio gli infortuni occorsi a questi ultimi due hanno, come spesso accade nel calcio, rappresentato le slinding doors per Joel, che, inserito in un contesto che sulla trequarti può contare sulle giocate dei vari Bellarabi, Calhanoglu e Brandt, non potrà che esaltarsi ulteriormente. A patto di riuscire a gestire l’inevitabile pressione generata dalle sue prodezze. Attualmente Pohjanpalo condivide col totem bavarese Lewandowski il trono del gol in Germania: tenere il ritmo del polacco del Bayern Monaco – in condizioni normali – forse non sarà possibile, ma intanto il primo obiettivo della punta del nord Europa è sovvertire le gerarchie in casa Bayer Leverkusen. Lo sta già facendo, a suon di gol. E oggi c’è da festeggiare un compleanno da ricordare, il primo con i riflettori puntati addosso. Torta e candeline per il principino delle triplette…

Foto: Twitter Bayer Leverkusen