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Pioli è in confusione, ma una domanda scomoda (oltre il buonismo) quando?

19.03.2023 | 13:45

Stefano Pioli è in confusione, può succedere ma non dovrebbe. Il Milan ha un rendimento in campionato pauroso nel 2023, ha preso più gol di tutti (tranne la Cremonese), pensavano come il problema fosse il modulo e passare alla difesa a tre. Abbiamo sempre immaginato e sostenuto che era una questione di testa, qualche giocatore (per esempio Theo) si è sbloccato a febbraio, qualche altro no. Ma non poteva essere la difesa a tre la soluzione dei disastri di gennaio, in nome della famigerata e tanto abusata “solidità”. Balle. Anzi: ci hanno fatto una testa così con la “solidità”, una barzelletta. Infatti, Pioli ha già fatto capire che forse tornerà alle origini, in un tourbillon che potrebbe comunque far venire il mal di testa. Perdendo un mucchio enorme di partite, Champions esclusa, il 2023 ha mediamente detto che il Milan non ha gioco, non ha idee, non ha equilibri e spesso imbarca acqua. E ha una media punti da abbondantissima parte destra della classifica. In campionato ha giocato una buona gara, contro l’Atalanta, e un’altra discreta, quella contro la Roma rovinata dal black-out finale. Stop. Eppure alla fine di ogni partita registriamo un buonismo assurdo, anche e soprattutto dopo Udine. Come se il microfono fosse bardato di rossonero e diventasse vietato porre una domanda scomoda. “Stefano, come risolverai?”. “Stefano, servirà la sosta?” e avanti così, tra zucchero e miele, come se fossero due amici al bar, “paghi tu, no pago io, abbracciamoci e vediamoci a Milanello per un selfie”. Molto spesso senza quella professionalità che dovrebbe portare chi ha il microfono a non indossare una maglia. Come minimo a svestirla almeno in determinati momenti. Dinanzi a questa scena patetica, e fin troppo evidente, basterebbero pochi quesiti. Il primo: Pioli, ma perché il Milan le è sfuggito così di mano? Il secondo: possibile che non ci siano geometrie, che la squadra improvvisi e che non abbia una minima reazione per blocchi di interminabili minuti? Il terzo: ma durante il mercato estivo, situazione più volte segnalata, non ha pensato che il Milan avesse bisogno di un attaccante come il pane? Il quarto: si rende conto che la squadra Campione d’Italia è a distanza siderale dal Napoli capolista e gioca un calcio pessimo, tra l’altro senza agonismo oltre che senza uno straccio di idee? Il quinto: perché Pioli ha quasi completamente bocciato il mercato estivo? Sarebbe “completamente” se da poche settimane non avesse trovato posto Thiaw (tra l’altro disastroso a Udine e non solo) in pianta stabile. Ci rendiamo conto che l’ultima sarebbe una domanda troppo “complicata” per chi indossa una maglia, tuttavia noi – senza maglia addosso – gliela faremmo. Ma basterebbe una di queste cinque, almeno una. In diretta o dallo studio, magari. Niente. Certo, Pioli (che è un uomo vero) ha fatto autocritica addossandosi le colpe: può fargli onore, ma non basta. Una domanda, forse mezza, avrebbe acceso il dibattito e avrebbe spiegato, come minimo avrebbe aiutato a spiegare, una situazione imbarazzante per un tifoso milanista medio.

Foto: sito ufficiale Milan