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PEROTTI, LA NUOVA FRECCIA ALL’ARCO DI GASPERINI

03.07.2014 | 09:30

Un Perotti per il Genoa, non il buon Attilio che allenò il Grifone a più riprese dopo averne indossato la maglia da calciatore, bensì Diego, venticinquenne argentino reduce da un’annata costellata da parecchi guai fisici. Un’operazione low cost dovuta alla prossima scadenza del contratto che legava il giocatore al Siviglia fino al 2015. Un’operazione probabilmente lungimirante, considerando che nel recente passato il ragazzo era stato accostato a compagini del calibro di Arsenal, Tottenham, Monaco e Shakhtar Donetsk, prima di tornare temporaneamente in patria per vestire la gloriosa maglia del Boca Juniors, parentesi sfortunata e conclusa con un magrissimo bottino da due presenze.

Ad ogni modo, ad un mese esatto di distanza dal celebre comunicato diffuso sul proprio sito internet il 2 giugno, nel corpo del quale veniva smentita “l’esistenza di una trattativa in essere per l’acquisizione del calciatore Diego Perotti”, il club di Preziosi ieri ne ha ufficializzato l’acquisto specificando come l’attaccante abbia sottoscritto un accordo quadriennale, valido pertanto fino al 30 giugno del 2018. Abbiamo evidenziato in grassetto il ruolo perché, a tal riguardo, la nota è stata abbastanza illuminante. Perotti infatti non è un attaccante, è un esterno offensivo molto tecnico e impiegabile con profitto nei canovacci più svariati, ma la definizione è fuorviante per un elemento che nelle ultime due stagioni ha assaporato soltanto una volta la gioia del gol.

Evidentemente però Gian Piero Gasperini pensa di schierarlo nel trio avanzato, lo ha lasciato intendere lo stesso sudamericano qualche giorno fa in occasione delle visite mediche: “Sono contento per questa nuova avventura, vedrò di ripagare sul campo la fiducia che la società ha riposto in me. Fisicamente sto bene, ho tanta voglia di tornare ai miei livelli e sono pronto a dare tutto per la squadra. Ho sempre giocato da esterno sinistro (sebbene sia un destro naturale, ndr), ma sono a completa disposizione di mister Gasperini. La maglia numero 10? Mi piacerebbe indossarla, ma se è occupata opterò per un’altra casacca senza alcun problema. Grazie al Genoa spero di riconquistare la Nazionale”.

Ripercorrendo le tappe salienti della carriera del nostro personaggio del giorno, Diego nasce a Moreno, alle porte di Buenos Aires, il 26 luglio 1988. Inizia ad accostarsi al mondo del calcio nel vivaio del Boca Juniors, per poi lasciare gli Xeneizes ed approdare al Deportivo Moròn, polisportiva di Baires che lo fa debuttare nella stagione 2006-2007 (score considerevole, 5 gol in 34 partite).

Nell’estate del 2007 il Siviglia sborsa appena 200.000 euro e lo porta in Andalusia, mandandolo prima a farsi le ossa nella squadra B, il Sevilla Atletico, tra le cui fila totalizza 52 apparizioni in un anno e mezzo. L’esordio tra i grandi è datato 15 febbraio 2009, in occasione del vittorioso match casalingo contro il Deportivo La Coruña. Considerate tutte le competizioni, Champions ed Europa League comprese, Perotti ha salutato il Sanchez Pizjuan dopo aver indossato per 160 volte la camiseta rojiblanca, 16 le realizzazioni al suo attivo.

Un periodo comunque florido e che Diego ricorderà sempre con affetto, a prescindere dalla Coppa del Re levata al cielo nel 2010. Le brillanti prestazioni spagnole gli valsero infatti, nel novembre del 2009, la convocazione in Nazionale: era l’Argentina guidata da Diego Armando Maradona, che lo fece esordire lanciandolo nella mischia nella ripresa al posto di Leo Messi in un’amichevole contro la Spagna. Tempi – albicelesti – che furono, ma che nelle convinzioni del neo genoano in futuro potrebbero anche tornare d’attualità: la nostra serie A ancora oggi può riuscire ad aprire qualsiasi porta, costituendo uno dei più ardui banchi di prova a livello tattico su scala mondiale. Gasp avrà a disposizione una nuova freccia per il proprio arco, il Ferraris rossoblu spera nella definitiva consacrazione di Perotti