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PATRIC, TERZA SCOMMESSA LAZIO IN SALSA BLAUGRANA

30.05.2015 | 11:30

Non c’è due senza tre. Dopo aver già prelevato nel 2012 i due ispano-senegalesi, Tounkara e Keita, la Lazio torna a scommettere sulla cantera blaugrana: a presentarsi all’aeroporto di Barcellona destinazione Fiumicino questa volta sarà Patricio Gabarrón Gil, semplicemente conosciuto come Patric.

Il terzo talentino scippato a parametro zero alla finalista di Champions è più maturo rispetto ai due che lo hanno preceduto, avendo già compiuto i 22 anni, e gioca anche in un ruolo diverso. Attaccanti i summenzionati, professione difensore di fascia il nostro personaggio del giorno, destro naturale succeduto a Martin Montoya sull’out di competenza del Barça B.

Munito di un buon fisico (184 cm per 77 kg) e di piedi educati, sia Eusebio Sacristan (abile nel trasformarlo in terzino da centrocampista che era) che Jordi Vinyals gli hanno sempre dato fiducia, come dimostra il ruolino che parla di 20 presenze nella stagione 2012-13, 35 (e una rete all’attivo) nel 2013-14, 32 con addirittura 3 gol e 2 assist con la maglia della filial in quella che sta per concludersi.

Perché allora, vi chiederete, in quel de La Masia se lo lasciano scappare? Domanda lecita, diverse le risposte ipotizzabili. Innanzitutto perché, a maggior ragione nell’ambito di un serbatoio inesauribile come quello del club culé, vanno fatte delle scelte, non tutti possono essere reputati idonei ad assurgere subito nell’Olimpo della prima squadra. In secondo luogo, va considerato che gli accordi si fanno in due, non sempre si trovano i giusti incastri contrattuali. Infine perché fra qualche giorno dovrebbe arrivare la matematica retrocessione in terza serie, la Segunda B, non certo il massimo per una formazione che poteva annoverare tra le proprie fila anche quell’Alen Halilovic al quale, nel 2014, tanti top club europei avevano fatto ponti d’oro. Magari in Catalogna si sta pensando a un discreto repulisti, senza considerare che le elezioni presidenziali sono alle porte: motivo per il quale tante trattative sono state messe in stand by, compresa quella, ben più importante (non ce ne voglia Patric) per il rinnovo di Luis Enrique, il tecnico che tra mille dubbi, specie di noi italiani che (non) lo avevamo ammirato alla Roma, sta riuscendo a far dimenticare Pep Guardiola dopo i vari interregni poco fortunati.

Ad ogni modo, la Lazio è stata brava a sfruttare lo stato di impasse venutosi a creare, dimostrando per l’ennesima volta di avere buon fiuto in materia di svincolati. Ricordiamo infatti che per la prossima stagione sono già stati presi Wesley Hoedt, il difensore centrale in scadenza con l’AZ Alkmaar, e Ravel Morrison, forte ma incostante trequartista proveniente dal West Ham. Mentre la scorsa estate era toccato all’ottimo Filip Djordjevic e all’olandese Edson Braafheid, protagonista nel girone d’andata prima di finire in naftalina. Buon lavoro quello del direttore sportivo Igli Tare, la Lazio ha memorizzato che più in alto si sta prima occorre muoversi sul mercato, quanto meno per i primi tasselli, in vista dell’annata successiva.

Volendo completare il tratteggiamento del profilo dell’esterno, va detto che Patric è nato a Mula il 17 aprile del 1993 e che, calcisticamente, i primi passi li ha mossi nella vicinissima Murcia, prima di approdare, all’età di 13 anni, nel vivaio del Villarreal, step intermedio cui è seguita la bella esperienza al Barcellona. Mai il ragazzo ha esordito nella Liga, a differenza di quanto avvenuto in Champions League il 26 novembre del 2013, con il Tata Martino a regalargli l’ebrezza del debutto nella massima competizione per club, in occasione della trasferta all’Amsterdam Arena contro l’Ajax, lanciandolo nella mischia a 23 minuti dal termine in luogo del monumentale Carles Puyol. Un’aria bellissima, quella della ex Coppa dei Campioni, che il laterale iberico spera di tornare a respirare fra qualche mese. Dipenderà tutto da quanto avverrà domani sera al San Paolo: gli uomini di Pioli contro il Napoli avranno a disposizione due risultati su tre, ma i postumi del derby e il fattore ambientale potrebbero influenzare l’esito di uno spareggio che Rafa Benitez, in procinto di volare alla guida dell’altra grande di Spagna, vuole vincere a tutti i costi per lasciare in dote il pass per la manifestazione più ambita. Patric tiferà biancoceleste, conscio del fatto che potrà rappresentare una valida alternativa a Dusan Basta sulla fascia destra della Lazio che verrà.

Foto: sito ufficiale Barcellona