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PADOIN: UNA VITA DA GREGARIO

19.06.2016 | 13:00

 

La vita del gregario. Dove magari vinci tutto. Uno dei giocatori più umili, pronti a dare tutto in campo per la loro maglia, che entrano dritti nel cuore dei tifosi della propria squadra pur scendendo in campo pochi minuti. Una carriera che rispecchia quella di Simone Padoin, centrocampista e difensore della Juventus e pronto ad approdare al Cagliari. Trentadue anni, poco appariscente come giocatore eppure apprezzato per il suo essere duttile, visto che ricopre senza particolari indugi quasi tutti i ruoli del centrocampo, da esterno a mediano. Un jolly a tutti gli effetti, oltre ad essere in grado di fare il terzino. Qualità e duttilità apprezzate da tanti allenatori, prima nel settore giovanile dell’Atalanta, dove è cresciuto, fino alla Juventus di Conte ed Allegri. Una carriera dove, Juventus a parte, ha sempre giocato con continuità mostrando tutta la sua generosità in campo. Nei bianconeri il minutaggio è calato anche per via dei diversi campioni che vestono la casacca del club di via Galileo Ferraris. Eppure tutti gli allenatori, per oltre quattro stagioni, hanno deciso di tenerlo con se, consci della sua utilità nei momenti più difficili e della sua capacità di essere anche uomo-spogliatoio. Una generosità che ha trovato il consenso dei compagni di squadra, oltre che dello Juventus Stadium, che gli ha spesso riservato grandi applausi adottandolo sempre più stagione dopo stagione. Ora la nuova avventura nel Cagliari neopromosso in Serie A, che è stato bravo ad anticipare tutte le altre squadre per portarlo nell’isola dei quattro mori (Palermo in primis). Operazione da circa un milione di euro per il cartellino, come da noi anticipato ieri, e contratto triennale da 900mila euro a stagione per il giocatore.
Una carriera in cui vede i primi calci alla Donatello Calcio, club della provincia di Udine, nel quale resta poco tempo. Infatti è proprio l’Atalanta a notarlo ed accaparrarselo per la prossima gestione. Resta però tifoso dell’Udinese, club in cui militava il suo idolo per Giuliano Giannichedda. Umile quindi anche nelle sue passioni calcistiche, dove apprezzava la concretezza del giocatore. Inizia la carriera da professionista al Vicenza, in Serie B a 19 anni, dove debutta il primo anno con 23 presenze e 1 gol. Si conferma anche nelle annate successive, dove è in comproprietà con l’Atalanta, che decide nell’estate 2007 di portarlo a Bergamo. I nerazzurri si convincono subito del suo valore e lo riscattano già nel successivo gennaio. Il 16 marzo sigla la prima doppietta in A (contro l’Empoli, finì 4-1). Malgrado il tandem con Guarente, non impedisce all’Atalanta di retrocedere nel 2009/10, ma l’anno successivo strappa il primo posto nei cadetti. A gennaio della stagione successiva, il passaggio alla Juventus, dove vincerà 5 scudetti nell’arco (tutti gli ultimi della Juventus), tre supercoppe, due Coppe Italia e sfiorando la Champions League del 2015 contro il Barcellona. Ottantaquattro presenze in A con la Juventus, 107 totali con la maglia bianconera in tutte le competizioni. Ora il Cagliari.