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Onana: “L’Inter è un sogno. Lite con Dzeko? Se dobbiamo fare questo per vincere, facciamolo sempre”

11.03.2023 | 15:20

Il portiere dell’Inter, Andre Onana ha rilasciato una lunga intervista a DAZN per la rubrica “Culture”, parlando di se stesso a 360 gradi, partendo dalla scelta di fare il portiere: “Da sempre ho pensato di fare il portiere, da bambino, perché mio fratello Christian, il maggiore, faceva il portiere. Io ho quattro fratelli. O meglio, adesso siamo in quattro però eravamo in cinque. Uno di noi ci ha lasciato. Però quando mi fanno una domanda del genere, istintivamente dico che siamo cinque: lo porto sempre con me. Quattro maschi, io sono il più piccolo. Il fratello maggiore è quello che ci ha lasciato. Christian, mio fratello anche lui portiere, che ora gioca in Indonesia, quando giocava in Camerun lo accompagnavo sempre alle partite, gli portavo la borsa. Vedevo come giocava e mi innamorai del ruolo del portiere. Se non avessi fatto il calciatore sarei diventato un poliziotto, perché mi piace tantissimo. Mi piacciono le responsabilità. Essere portiere mi piace molto, però una posizione molto complicata. Tu fai bene oggi e la mattina dopo sbaglio. Devi essere molto forte mentalmente perché ogni tuo errore è un gol”.

Onana ha poi proseguito parlando anche del rapporto con Samir Handanovic: “Quando ci siamo visti la prima volta ci siamo salutati tranquillamente, mi ha detto ‘benvenuto’. Io già lo conoscevo, non so se lui conoscesse me. Mi sta aiutando molto. Però quando ci siamo visti la prima volta mi ricordo il suo volto: serio. Io e lui siamo diversi sotto questo punto di vista perché io sono allegro, mi piace cantare, chiacchierare. Lui invece è molto calmo”.

Infine, sulla lite in campo con Edin Dzeko contro il Porto: “Sono cose che succedono nel calcio. Gliel’ho detto, se dobbiamo fare questo per vincere, allora facciamolo sempre. Se devo gridare in quel modo a Dzeko per vincere, lo faccio. Sono io che decido certe cose. Quando io ho la palla, tutti la vogliono: c’è Lautaro, Çalhanoğlu, c’è Brozovic, tutti. Però sono io a decidere e quello che decido io tutti devono rispettarlo. Posso sbagliare, ma devi accettarlo. Alla fine quello che mi ha detto a me è piaciuto. Lui vuole la palla, la prossima volta la gioco a lui. Io devo aiutare la squadra e se questo significa discutere con Dzeko o con Lautaro, devo avere la personalità di farlo. Perché dalla mia posizione vedo bene tutto il campo. A volte Skriniar e Acerbi mi dicono ‘André, a sinistra’ perché se sono concentrato sul cross non riesco a vedere da altre parti. Loro in quel momento vedo nel campo meglio di me e io devo fidarmi di loro”.

Foto: Twitter Onana