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Nesta: “Giocare in Champions in Inghilterra era dura. I primi 20 minuti i più complicati, ma superati quelli…”

10.10.2022 | 17:24

Alessandro Nesta, ex difensore, ora allenatore, ha parlato a Milan TV, ricordando le gare di Champions del passato e caricando l’ambiente rossonero in vista della gara con il Chelsea.
Queste le sue parole: “Quando c’era la Champions la sentivi: il pomeriggio prima della gara era diverso. Era una cosa speciale, all’epoca era qualcosa di più: l’avversario sentiva quella maglia e quando giocava contro di noi sapeva che sarebbe stata complicata perché indossavamo non solo una maglia ma una storia. Il Milan ha rappresentato per anni anche il timore che le altre avevano”.

Com’era giocare le partite in Inghilterra?
“In Inghilterra sapevi che i primi venti minuti li facevi con il casco e dovevi stare sotto botta. Ma poi sapevi che la partita sarebbe cambiata. Alcuni giocatori e squadre sanno giocare questo tipo di partite perché capiscono e non si spaventano”.

Com’era giocare a San Siro?
“A Milano 75mila persone, il caschetto se lo mettono gli altri. Come partita di riferimento dico Manchester-Milan quando abbiamo perso a Old Trafford 3-2 ma dopo il casco a San Siro lo hanno dovuto mettere bello grande”.

Com’è stato ritrovare Thiago Silva?
“Non lo incontravo da tanto, abbiamo parlato di tutto e anche di Milan: è rimasto molto legato anche perché è stata la società che l’ha lanciato come grande giocatore internazionale”.

Cosa pensa di Maldini?
“Alla grande: l’ho detto sempre è una persona speciale, una persona che non cerca mai scuse e non è mai banale. Una persona che ha un’intelligenza superiore rispetto alla media”.

Quali sono le migliori caratteristiche del Milan?
“Il Milan ha fatto vedere che pressa alto e per farlo devi avere le punte che vanno a chiudere la palla in avanti: questa è una caratteristica del Milan che ha vinto, oltre ad avere poi i centrali veloci. Difensori con la gamba di Tomori e Kalulu sono importanti”.

Cosa ricorda dei suoi anni in rossonero?
“Un romano che ha vissuto 10 anni a Milano: sono stato meglio che a casa. Rimarrò sempre affezionato e speriamo di rivivere qualche notte tipo quelle di una volta”.

Foto: Instagram personale