Ultimo aggiornamento: venerdi' 17 maggio 2024 09:53

MOYES, GARANTISCE SIR ALEX

10.05.2013 | 10:57

 

Ci sono ventuno anni e mezzo a separare Sir Alex Ferguson da David Moyes. Ci sono anche i 49 trofei vinti da allenatore dal primo e  zero dal secondo. Eppure, lo storico coach dei Red Devils ha scelto e nominato come suo successore David William Moyes, classe 1963. A dir la verità, Sir Alex aveva già provato a portarlo alla corte dei Red Devils appena finita la carriera di calciatore, 14 anni fa. La risposta fu un “Voglio vedere se ce la faccio da solo”. Da uno scozzese, dall’orgoglio testardo è il minimo che ci si possa aspettare. Detto fatto, assunse l’incarico al Preston North End che languiva in zona retrocessione in Division Two e, nel giro di 4 anni, lo portò a giocarsi la finale di play-off di Division one. Nel 2002, dopo 243 partite (113 vinte, 63 perse, 67 pareggiate) accetta l’incarico all’Everton, che staziona stabilmente nella zona pericolosa della classifica. E’ il 14 marzo 2002. La prima partita è contro il Fulham e la vince 2-1. Alla fine dell’anno riesce ad evitare la retrocessione, data ormai per certa prima del suo arrivo. La stagione successiva, grazie ad un mix di giovani ed esperti giocatori, riesce a portare l’Everton al settimo posto in classifica, rimanendo fuori dalla zona Uefa solo per la sconfitta nell’ultima giornata, contro il Manchester United. Il 2003-2004, invece, è un anno drammatico per la squadra. Enormi tensioni dividono l’allenatore dalla dirigenza e gli effetti si vedono in campo. E’ forse il peggior calcio mai espresso da una squadra di Moyes: finirà 17esimo, salvandosi di un soffio dalla retrocessione. L’anno successivo è quello della riscossa. L’Everton arriva 4° e si qualifica alla Champions League. Moyes viene nominato per la prima volta “Allenatore dell’anno” dalla FA. Gli succederà altre due volte negli anni successivi. Ma, di nuovo, pare troppo difficile riuscire a fare due anni positivi di fila. L’inizio del 2005-2006 è disastroso. L’Everton combatte negli ultimi tre posti per i primi 4 mesi. Poi, grazie ad una serie di acquisti azzeccati, si riprende ed arriva 11esimo, salvando la stagione. L’avventura europea si era nel frattempo conclusa in un battito di ciglia. Il vero salto di qualità arriva nella stagione 2007-2008. Finalmente l’Everton targato Moyes riesce a superare l’alternanza di risultati che lo aveva fin lì contraddistinto: arriva 5° in campionato, in semifinale di FA Cup e viene battuto dalla Fiorentina ai sedicesimi di finale. Il suo Everton inizia ad essere una squadra riconosciuta per il gioco arioso e per l’utilizzo dei giovani, vero pallino dell’allenatore. Peraltro, il manager diventa famoso anche per un’altra cosa, estremamente gradita dalla proprietà: i bilanci in attivo. L’Everton, sotto la sua gestione, ha una media di 950.000 euro di attivo annuale nelle campagne acquisti. Nel gennaio 2012 Moyes diventa il quarto allenatore a vincere 150 partite in Premier League. Il primo, ovviamente, è un altro scozzese testardo e mai domo, Sir Alex Ferguson, che ha fatto diventare famosa la sua squadra perchè non molla mai, fino all’ultimo secondo (al riguardo, provare a chiedere a Monaco come ci si sente a perdere una finale di Champions League tra il minuto 89 ed 91, dopo esser stati in controllo per tutta la partita). Esattamente il carattere mostrato da Moyes nel suo Everton: grinta e gioco. Da non sottovalutare, con risorse sempre scarse e facendo i miracoli in bilancio. I tifosi dei Red Devils, dopo 20 anni, saluteranno il loro capo supremo che li ha guidati di successo in successo. Sperando fortemente di avere trovato il suo degno erede.